"Cantieri e code infinite. Viaggiare in A14 è un incubo"

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Caro lettore, come darle torto? Il suo è il grido di dolore di un’intera provincia che ormai da troppi anni patisce le pene dell’inferno per colpa di quel maledetto tratto di strada. Il corridoio piceno della a14 è stato concepito male fin dall’inizio in quanto attraversa una zona piena di colline che scendono a picco sul mare, pertanto è costituito da una serie infinita e lunghissima di gallerie e viadotti; oltretutto è caratterizzato da troppe curve. Già decenni addietro si doveva pensare ad un tracciato più interno che si appoggiasse in maniera più morbida sulle colline. Ora è in corso una serie di lavori in tutta Italia sulle gallerie, un massiccio piano messo in campo dal ministero anche per prevenire, dopo il crollo del ponte Morandi, ulteriori rischi e adeguare i tratti autostradali. Evidentemente per decenni a livello di manutenzione non è stato fatto tutto quello che andava fatto, e in ogni caso tempi così lunghi, con i tremendi disagi che ne derivano, non sono tollerabili. Tornando al tratto piceno, la mancanza di rettilinei tra una galleria (o viadotto) e l’altra non consente facili cambi di carreggiata e così, se si interviene in un punto, bisogna chiudere tutta la strada per decine di chilometri, con rallentamenti pesanti e spesso code interminabili di macchine e camion.