Caporalato e prostituzione anche nel territorio Piceno

I dati dell’associazione che si occupa di migranti: al Cinepiceno un film per raccontare lo sfruttamento

Migration

In occasione della XVI Giornata Europea contro la Tratta di Esseri Umani, la coop On the Road che da 20 anni opera in questo settore in soccorso delle persone in difficoltà, invita tutti alla visione del documentario "One Day One Day" realizzato dal regista Olmo Parenti e co-prodotto da Will Media e A Thing By, il 23 ottobre alle 18 al CineTeatro Piceno (costo 5 euro). Il documentario mostra le vite delle persone migranti che vivono nei ghetti e nelle baraccopoli nelle province di Foggia e Bari e sono sfruttate nei lavori dei campi. Sono vite difficili, fatte di duro lavoro malpagato, violenza e soprusi. Il ghetto per molti e molte è diventato l’unico luogo dove poter sopravvivere, ed è difficile. "Dopo la proiezione sarà proposto un confronto sui temi affrontati dal documentario e sulla realtà del nostro lavoro sul territorio marchigiano – affermano i responsabili di On the Road - inoltre, alcune realtà imprenditoriali del mondo dell’agricoltura, sensibili al tema della legalità, hanno voluto sostenere l’iniziativa offrendo a tutti i partecipanti un aperitivo. Le attività di contrasto della tratta e del grave sfruttamento che On the Road mette in campo sono molteplici: l’Unità di strada, per incontrare le potenziali vittime dove vivono e lavorano; lo Sportello di ascolto, per proporre programmi di protezione sociale e offrire consulenze legali e psicologiche; le case di Accoglienza e il Servizio di inserimento lavorativo. Nelle attività Unità di strada antitratta la Cooperativa nel 2021 ha incontrato persone possibili vittime di tratta e di sfruttamento in Abruzzo, Molise e Marche attraverso 1790 contatti (in strada, in appartamento per quanto riguarda la prostituzione, e nei luoghi di lavoro o di vita per gli sfruttati sul lavoro, prevalentemente agricolo).

Sulla Bonifica sono stati fatti la maggior parte dei contatti delle persone sfruttate nella prostituzione. L’Unità di strada incontra anche persone che esercitano accattonaggio, molte delle quali sfruttate. La nazionalità prevalente delle vittime di sfruttamento sessuale è quella nigeriana, ma, soprattutto negli appartamenti, la provenienza principale è dai paesi dell’Est Europa, in particolare Romania e Bulgaria. Il responsabile dell’Area Tratta e sfruttamento della coop, Fabio Sorgoni (foto), afferma che "molte persone sono arrivate in Italia dopo viaggi che a volte sono durati mesi, hanno contratto debiti per passare i confini, sono stati sfruttati e a volte torturati nei centri di detenzione libici. Ma a costringerli ad accettare condizioni di lavoro e di vita disumane e umilianti è la loro condizione di persone povere e bisognose di pagare debiti e mandare soldi a casa. E’ la loro situazione di precarietà dovuta alla mancanza di un permesso di soggiorno, anche a causa dell’irrigidimento delle normative sull’immigrazione in Italia e in Europa. Per affrontare questi problemi c’è bisogno che cresca la cultura della legalità – per quanto riguarda lo sfruttamento lavorativo – e, per quanto riguarda la prostituzione, di lavorare con i giovani, cominciando nelle scuole, sui rapporti di genere e l’educazione alla sessualità e all’affettività".

Marcello Iezzi