Caro vita, salgono le richieste di aiuto

Numeri preoccupanti, dalla Banca del Piceno 60mila euro per le tre sedi Caritas delle diocesi di Ascoli, Fermo e San Benedetto

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Il caro bollette pesa come un macigno sulle famiglie. Le Caritas ogni giorno toccano con mano le difficoltà delle persone. E le richieste di aiuto aumentano ogni giorno di più. Nel 2021 sono 1.861 le persone (480 famiglie, 1.318 ascolti), il 52,3 percento di origine italiana e il 47,7 percento straniera, che si sono rivolte alla Caritas di Ascoli, 960 a San Benedetto (364 famiglie, 687 ascolti), il 47% di origine italiana e il 53% di origine straniera. Fermo segue lo stesso identico trend. La maggior parte delle richieste arriva da persone che hanno una età compresa fra i 30 e i 65 anni.

Dai dati presentati dalle tre Caritas diocesane emerge un bassissimo tasso di scolarizzazione. Gran parte delle persone che si rivolgono alla Caritas hanno un diploma di scuola media inferiore. E la maggior parte dei problemi che hanno generato povertà sono legati a difficoltà economiche derivanti dalla mancanza del lavoro. Ma anche l’occupato inizia a chiedere aiuto poiché lo stipendio alla luce della crisi non basta più. I numeri sono aumentati se si guarda ai dati precedenti alla pandemia. Ad Ascoli si va dai 1.305 accessi del 2018 ai 1.861 del 2021, a San Benedetto dai 902 del 2018 ai 961 del 2021. A Fermo il trend va nella stessa direzione. I dati presentati dalle Caritas per il 2022, raccolti fino ad ottobre, parlano di 1.610 richieste per Ascoli e 838 per San Benedetto. Ma l’anno non è ancora finito e gli operatori della Caritas temono che possano aumentare ancora di più.

Da oggi però le Caritas del territorio potranno contare su un prezioso contributo che arriva dalla Banca del Piceno. L’istituto di credito ha infatti deciso di devolvere 60mila euro alle Caritas delle tre diocesi, 20mila euro per ogni Caritas. La consegna simbolica è avvenuta nell’auditorium San Giacomo della Marca di Acquaviva alla presenza del presidente della Banca Mariano Cesari, dei tre vescovi, Carlo Bresciani per San Benedetto, Giampiero Palmieri per Ascoli e Rocco Pennacchio per Fermo. Presenti anche i direttori delle Caritas di Ascoli, San Benedetto e Fermo. "Una piccola goccia nel mare – ha detto il presidente della Banca del Piceno Mariano Cesari riferendosi al contributo di 60mila euro –, ne siamo coscienti, ma un segnale importante. Molto bisogna fare, la nostra è una posizione ferma: la Banca del Piceno c’è". "Tutte le cose grandi sono fatte da piccole cose – gli ha fatto seguito il vescovo Bresciani –. Spero che questa sensibilità della banca coinvolga anche i singoli cittadini. Quando si è solidali nel territorio, il territorio diviene più forte". "Il territorio – ha aggiunto monsignor Pennacchio – sta affrontando un susseguirsi di emergenze, il sisma, il covid, emergenze e interventi legati alla guerra e all’alluvione, il territorio viene colpito come microcosmo e come macrocosmo". Di nuove povertà ha parlato anche monsignor Palmieri: "Ringrazio la Banca del Piceno, la scelta di intercettare le Caritas ci sembra una scelta saggia. Caritas è il livello più vicino a bassa soglia. Ricorrere a questo tipo di servizi in alcune persone crea disagio; famiglie si rivolgono alla Caritas dicendo che hanno un bisogno urgente nel momento stesso nel quale richiedono questo aiuto, dopo aver raccontato la loro necessità ci tengono ad affermare che però loro non sono poveri, ma solo un problema del momento. Spesso queste persone, queste famiglie non riescono a percepire che una situazione difficile se non ben monitorata e gestita può degenerare in qualcosa di più drammatico, basta un niente affinché la situazione diventi insostenibile. Sta aumentando la percentuale dei bambini che nascono in situazioni di povertà, crescendo per loro sarà difficile sganciarsi da questa situazione, è importante quindi la collaborazione di tutti, c’è bisogno della solidarietà collettiva per sostenere famiglie e giovani". Sabrina Vinciguerra