Cecco d'Ascoli, si inaugura il monumento. Con un secolo di ritardo

Una storia lunga cento anni. Alle 17 il grande epilogo

Il monumento a Cecco D'Ascoli (Labolognese)

Il monumento a Cecco D'Ascoli (Labolognese)

Ascoli, 6 aprile 2019 - Un silenzio lungo un secolo avvolge la storia del monumento dedicato a Cecco D'Ascoli, che dall'ormai lontanissimo 1919 staziona solitario in piazza Matteotti, senza mai essere stato inaugurato. Realizzata a New York dallo scultore fiorentino Edoardo Cammilli su idea del conte Fiocca-Novi e finanziata dalla colonia ascolana della Grande Mela, l'imponente statua di bronzo vede ancora Cecco con il dito puntato verso il basso, come a dire: «Vi aspetto qui, al mio cospetto, per la tanto attesa cerimonia».

Del resto, dargli torto sarebbe impossibile, soprattutto alla luce della sua travagliata storia, minata dal dissenso clericale. Un atto mancato che, però, sta per arrivare a compimento. Sì, perché finalmente è giunta la risposta alla domanda che da tempo immemore riecheggia fra le cento torri: «Quando sarà inaugurato il monumento?». Il gran giorno è arrivato, proprio nell'anno in cui si commemora il 750/o anniversario della nascita. Alle 17 la città rende onore a Cecco D'Ascoli.

L'appuntamento è proprio lì, sotto la statua, le cui disavventure sono state narrate nel corso di un recente incontro dallo studioso Augusto Agostini, che ha ripercorso le tappe di un viaggio nel tempo e nello spazio. Era il 13 settembre 1864 quando il Consiglio comunale deliberò di erigere un monumento a Francesco Stabili, ma solo nel settembre del 1919 la statua, ormai portata a compimento, fu imbarcata su un piroscafo che da New York approdò a Genova. Da lì, il viaggio proseguì in treno fino ai primi di novembre, quando Cecco arrivò in città per essere posto sul piedistallo dove ancora oggi si trova.

La sua figura fu coperta da un telo, lo stesso che avrebbe dovuto essere rimosso nel corso dell'inaugurazione. Ma, ironia della sorte, la data slittò di mese in mese, e Cecco restò lì, come un fantasma a fluttuare nell'aria. Se è vero, infatti, che dopo il suo arrivo in città l'amministrazione Comunale decise di mettere su un comitato per l'inaugurazione, altrettanto vero è che poi la decisione dovette scontrarsi più e più volte con il categorico rifiuto della casta sacerdotale, decisamente avversa alla glorificazione di un eretico.

Nonostante tutti riconoscessero l'indubbio valore del grande filosofo, medico, astronomo e poeta, le date fissate per l'inaugurazione slittarono di continuo a partire dal 20 settembre 1920. Da quel momento i mesi cominciarono a trascorrere, mentre sui giornali locali si diffondevano a macchia d'olio articoli ironici e poesie dialettali al vetriolo. La satira assunse connotati a dir poco comici quando, nella notte del 31 dicembre 1920, qualcuno pensò di fare una burla, decidendo di inaugurare il monumento a modo suo. Un gruppo di giovani si arrampicò in cima alla statua per togliere il telo che ormai da più di un anno la nascondeva agli occhi dei cittadini, e da quella notte tutto restò sospeso nel vuoto. Ma per il suo 750esimo compleanno Cecco riceverà il regalo più atteso, e la sua importanza storica e culturale sarà riconosciuta pubblicamente. Meglio tardi che mai.