
Il sindaco Antonio Spazzafumo ora alle prese con la crisi in maggioranza incalzata il 10 settembre
Cosa c’è, di concreto, sul piatto della crisi di maggioranza? Per ora, oltre al bilancio consolidato, la mancata ratifica di due variazioni urgenti: se queste non dovessero essere approvate nel consiglio del 28 settembre, l’ente potrebbe doverne rendere conto alla Corte dei Conti. La prima variazione riguarda l’applicazione del Contratto collettivo nazionale dei lavoratori 2019-2021 per dirigenti e segretari, siglato a metà luglio. In particolare, si è resa necessaria una variazione di bilancio in via d’urgenza per riconoscere gli arretrati contrattuali e adeguare la competenza 2024, stornando 196.403 euro comprensivi dell’aumento retributivo e dei correlati oneri previdenziali e Irap. Questa variazione deve essere approvata nel prossimo consiglio. In caso contrario, se tale impegno di spesa venisse inserito in un eventuale debito fuori bilancio, la magistratura contabile potrebbe chiederne la motivazione.
Motivazione che, a loro volta, i consiglieri dovrebbero fornire se decidessero di respingere la delibera nella prossima riunione in assise. Va ricordato che questa ratifica, nel consiglio del 10 settembre, è stata rinviata perché votata favorevolmente solo da 11 consiglieri, contro 11 contrari della minoranza e due astenuti (Pasquali e De Renzis). Ma non finisce qui. In ballo c’è anche la prosecuzione di importanti progetti portati avanti dall’amministrazione.
Nella seconda variazione, infatti, è inclusa una gran varietà di somme: fra queste, 74.647 euro per l’implementazione del monte ore di assistenza scolastica a favore di alunni disabili, 78.980 euro per lo sviluppo dei centri ricreativi estivi, 12.850 euro per l’assunzione di tre nuove educatrici nei servizi per l’infanzia, 60mila euro per la nuova cucina della scuola ‘Caselli’, 22.265 euro per azioni di tutela delle specie animali e vegetali autoctone della Sentina nonché circa 150mila euro introitati per la realizzazione di una rete digitale del turismo piceno, con San Benedetto ente capofila. In caso di mancata approvazione, difficilmente queste iniziative potrebbero andare avanti.
Entrambi i punti, pertanto, sono stati inseriti nella commissione di lunedì prossimo, ed è possibile che la minoranza, o una parte di essa, dia il proprio appoggio per la ratifica delle variazioni. Non è da escludere che il voto favorevole provenga dagli stessi consiglieri fuoriusciti, ma perché ciò avvenga è necessario risolvere lo squilibrio creatosi all’interno della maggioranza. Compito, ad oggi, piuttosto arduo.
Giuseppe Di Marco