"Continue scosse? Bisogna restare calmi"

Michele Franchi si stringe al nord delle Marche: "Prima l’alluvione e ora questo, ore davvero difficili"

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Spesso per superare un momento di stress è utile ascoltare i suggerimenti di chi, in una determinata situazione, c’è già passato. Il nord delle Marche, infatti, è ancora scosso dopo il terremoto di mercoledì e la scia sismica che sta ancora imperversando in quei territori che, appena due mesi fa, dovettero fare i conti con l’alluvione. A dare consigli alla popolazione pesarese e quella anconetana, che più di tutte hanno avvertito il sisma, di magnitudo 5.7, ci pensa Michele Franchi, sindaco di Arquata, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto del 24 agosto del 2016.

Sindaco, cosa si prova quando una scossa fa tremare il proprio paese?

"Nei primi momenti c’è un po’ di panico, credo sia normale. Poi, pian piano, ci si tranquillizza. Anche se si ha paura che possano arrivare scosse più forti. C’è chi ha più paura, chi invece ne ha meno. Di certo, però, non è una sensazione piacevole e comprendo alcune reazioni dettate dalla preoccupazione". Qual è il suo suggerimento visto che anche ad Arquata vi siete dovuti abituare a sopportare scosse di varie intensità?

"Non è semplice dare consigli, proprio perché ognuno di noi reagisce in base alla propria personalità e in base al proprio vissuto. Innanzitutto credo sia importante restare calmi e rispettare le regole che, ogni volta, vengono elencate dalla protezione civile. Ad esempio è importante, in caso di scossa, se si è all’aperto, allontanarsi dagli edifici circostanti, dagli alberi o dai pali della luce. Se si è in casa, invece, sarebbe bene rifugiarsi sotto a un tavolino oppure sotto all’architrave. La cosa indispensabile, però, è non farsi prendere dal panico".

Lei ha sentito la scossa di mercoledì?

"Ad Arquata, sono sincero, si è percepita poco. Però, seppur per pochi istanti, ci sono tornati alla mente i momenti vissuti nel 2016. Quando c’è un terremoto, infatti, si prova sempre una sensazione particolare e c’è tanta paura. La mia popolazione, ovviamente, è ancora spaventata ma è abituata a resistere. Sulla nostra pelle abbiamo imparato che bisogna sempre restare calmi. Non è facile, ma questa è la regola principale".

Cosa si sente di dire alle popolazioni del nord delle Marche, spaventate dalla scossa di mercoledì?

"Mi stringo a loro in questo periodo delicato. Prima l’alluvione, ora il terremoto. Sono mesi difficili, ma se siamo tutti uniti torneremo presto a sorridere". Matteo Porfiri