Crollo della struttura a Villa Pigna, in aula parla un vigile del fuoco

Per il disastro del 2017 che solo per un caso non provocò una tragedia

Con la deposizione di un vigile del fuoco è ripreso il processo per il crollo della copertura della struttura di Villa Pigna avvenuto del 2017. Imputati sono Riccardo Adamoli e Carlo Guaiani, assistiti dagli avvocati Nardi e De Vecchis, accusati di disastro colposo e crollo colposo. Attraverso l’avvocato Gionni, il Comune di Folignano si è costituito parte civile. Adamoli è coinvolto quale professionista incaricato dal Comune di Folignano per la progettazione definitiva ed esecutiva della struttura integrata polivalente, quale progettista del 1° stralcio e progettista e direttore dei lavori per il 2° stralcio di completamento dell’opera. L’architetto Guaiani compare quale responsabile unico del procedimento in relazione ai lavori del 2° stralcio. Il vigile del fuoco ha riferito dei rilievi che vennero svolti dopo il crollo della struttura che solo per miracolo quella sera non causò vittime. Un gruppo di amici aveva infatti rinunciato alla tradizionale partita di calcetto a causa della neve di quei giorni. Durante il processo un carabiniere ha riferito che per i lavori del primo stralcio riguardante il piano terra risultava esserci il collaudo statico. Fu poi fatta una variante con la quale invece del legno si decise di utilizzare l’acciaio, ma che in questo caso non risultava un collaudo statico che avrebbe potuto far emergere il fatto che la struttura non era in grado di sostenere il peso di detto materiale, più pesante del legno; vi era solo una dichiarazione di fine lavori dell’ing. Adamoli. Le difese meditano di richiedere una nuova perizia, dopo quella della Procura, già agli atti.