Donati: "Non lasciate soli gli operatori sanitari"

Il segretario regionale: "Paura per la carenza di punti di riferimento gestionali e della catena di comando"

Migration

"Gli operatori sanitari non possono essere lasciati soli e senza direttive precise". Il monito arriva dal segretario regionale della Cisl, Giuseppe Donati, che chiede una maggiore protezione per chi lavora negli ospedali, alla luce dei tanti contagi che si sono registrati tra infermieri e medici dei nosocomi del Piceno. "In questa seconda ondata – dice Donati –, la pandemia sta colpendo in modo molto preoccupante anche il sud della regione. Nella primavera scorsa la provincia di Ascoli era stata attaccata dal virus in modo più lieve rispetto ad altre zone delle Marche, ma stavolta i due presidi ospedalieri e i territori sono in piena e grave emergenza. Sono tantissimi, troppi gli operatori sanitari dell’Area vasta 5 colpiti dal virus contratto nello svolgimento del loro lavoro e questo, insieme al notevole numero di reparti e servizi coinvolti perché infettati, fa pensare ad una gestione non proprio ottimale della fase della prevenzione e dell’emergenza. Dai racconti e dai molteplici messaggi e richieste di aiuto, che come Csil riceviamo dagli iscritti, ma anche da semplici infermieri, Oss, tecnici sanitari, possiamo recepire la paura per la carenza di punti di riferimento gestionali e della catena di comando che sono allarmanti. Certamente non per disinteresse di alcuno, ma perché chi dovrebbe prendere in mano la situazione, spesso non è sul campo perché assente per malattia, pensionato e mai sostituito, o per veri e propri vuoti organizzativi della piramide gerarchica. La situazione così rappresentata, insieme alla cronica carenza di personale di cui l’Area vasta 5 soffre da anni, sta facendo saltare ogni schema, mettendo a rischio la prima linea, cioè gli operatori sanitari che devono assistere i malati. In tanti reparti – continua Donati –, sia del Mazzoni che del Madonna del Soccorso, sono assenti il primario o la coordinatrice infermieristica, in alcuni casi entrambi, perché anch’essi colpiti dal Covid, e questo genera tra il personale un senso di solitudine nel momento in cui si presentano casi di positività tra i malati o gli stessi lavoratori. Ci dovrebbe essere, all’interno della direzione sanitaria, chi assume le decisioni e detta i percorsi da fare, affiancando il personale e gestendo personalmente le emergenze. Le decisioni non sempre sono semplici da prendere. Sarebbe però il momento che anche quelle più scomode fossero assunte. Gli ospedali e il territorio vanno messi in sicurezza, evitando la commistione tra pulito e sporco. La Cisl è pronta a collaborare con la direzione di Area vasta. E’ chiaro, però, che non potrà esentarsi dal denunciare errori e manchevolezze nelle sedi opportune qualora riscontrasse carenze nei percorsi della sicurezza sul lavoro che espongono gli operatori sanitari a rischi per la propria incolumità e indirettamente per quella dei loro familiari".

l. c.