Ex direttore delle Poste di Paggese condannato a un anno e 10 mesi

Era finito sotto processo per l’accusa di peculato: erano spariti 3.100 euro

Il collegio del tribunale di Ascoli ha condannato a un anno e dieci mesi di reclusione (pena sospesa) M.T. ex direttore dell’ufficio postale di Paggese, ad Acquasanta. Difeso dall’avvocato Valeria De Santis era finito finito sotto processo per l’accusa di peculato, in relazione a 3.100 euro che erano spariti dalla cassa. Non è valsa a fargli ottenere l’assoluzione la deposizione resa durante il dibattimento su quanto avvenuto il 19 luglio del 2016 nell’ufficio postale della cittadina termale. "Arrivando alle poste intorno alle 7,50 ho trovato ad attendere una persona che mi ha chiesto di mettergli da parte 3.100 euro che sarebbe poi venuto a prelevarle più tardi. Ho preso i soldi – ha riferito – li ho messi in una busta e li ho accantonati". Questa persona però non si è poi presentata. E’ arrivata invece un’ispezione che ha rilevato l’ammanco di cui è stato chiesto conto al direttore, incapace di ritrovare la busta accantonata. "Quei soldi non li ho più trovati. Comunque la mattina dopo ho rimesso i 3.100 euro nella cassa". A domanda, l’imputato ha detto di non conoscere la persona che gli aveva chiesto quella cortesia e che era comunque prassi comune mettere da parte dei soldi su richiesta. Per la difesa il reato non c’era e l’avvocato De Santis lo ha ribadito nell’arringa difensiva spiegando che nella filiale di Acquasanta si possono fare operazioni su conto corrente, ma anche Bancoposta; quindi il reato avrebbe dovuto essere derubricato da peculato in quello, meno grave, di appropriazione indebita.

p. erc.