Gaffe su Scampia, Spazzafumo si scusa

Il sindaco ha inviato una lettera al collega napoletano dopo che le sue parole erano finite su La Zanzara

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Toppe sulle voragini, ma non per le strade della città. Che, tra parentesi, beneficeranno di un intervento di appena 125mila euro. Questa volta la gaffe di Antonio Spazzafumo riguarda Scampia: durante lo scorso consiglio comunale, il sindaco ha paragonato le manifeste inefficienze del comune ad una situazione che si potrebbe incontrare nel famoso quartiere di Napoli. Non proprio una primizia: a citare l’agglomerato urbano partenopeo era stato già l’ex sindaco Piunti nel 2018. Fatto sta che però le parole del sindaco sono state mandate in onda durante la puntata de La Zanzara del 28 marzo. La toppa istituzionale è arrivata ieri mattina, quando il sindaco ha scritto e inviato una lettera di scuse dal tono signorile al suo omologo napoletano, il sindaco Gaetano Manfredi. Durante la puntata radiofonica di due giorni fa, comunque, tutta Italia ha potuto ascoltare una parte dell’intervento del sindaco, impegnato a discutere il suo primo bilancio di previsione. Per rispondere ad alcune critiche, in particolare, Spazzafumo ha ricordato come, ad inizio mandato, avesse iniziato a "ricevere personalità. Gente che veniva a trovare il nuovo sindaco e addirittura si trovava in una situazione dove il 40% delle luci erano spente perché fulminate, il 20% lampeggiavano e si sentivano i ticchettii dei neon. Con l’aggravante, tra l’altro, che ci pioveva pure".

E qui, lo sfogo: "Ma fatemi capire, è il comune di Scampia questo? Con tutto il rispetto per Scampia. No, perché devo cercare di capire dove sono entrato". Insomma, pur concedendo la cantonata geografica – Scampia non fa comune – la proverbiale frittata è fatta e servita. Ieri mattina, pertanto, Spazzafumo ha inviato la dolente missiva a Manfredi: "Sento il bisogno di rivolgere le mie scuse per la frase pronunciata nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale di San Benedetto del Tronto – ha scritto il primo cittadino - Non era mia intenzione offendere la sua città né tantomeno gli abitanti di Scampia, un’area senz’altro afflitta da gravissimi ed antichi problemi ma che sta compiendo, con il supporto delle istituzioni, in primo luogo del comune, uno sforzo titanico per recuperare una dimensione di normalità. Da amministratore locale, seppur alla prima esperienza, posso immaginare l’impegno che state profondendo quotidianamente per migliorare le condizioni di vita della comunità. Le cronache narrano di questo sforzo, ma non possono descrivere compiutamente il lavoro quotidiano, irto di difficoltà e di ostacoli, che state conducendo".

La minoranza di destra si fa trovare pronta e scattante: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sostengono che l’uscita del sindaco avrebbe "disonorato il ruolo che sta ricoprendo". La lettura dell’episodio merita un minimo d’igiene: certi scivoloni sono certamente figli dell’inesperienza. Ma gli stessi sarebbero tutto sommato facili da evitare. Come? Ad esempio, rinunciando in minima parte a quell’informalità che è stata elevata, finora, a marchio di fabbrica.

Giuseppe Di Marco