Gli over 80 tutti in fila per il vaccino: "Bisogna farlo e non ci si tira indietro"

Al via la campagna per gli anziani, è filato tutto liscio per il primo giorno di somministrazioni al Pennile di Sotto e al PalaSpeca. I sindaci Piunti e Fioravanti in visita insieme all’assessore Saltamartini. Una signora ha accusato un lieve malore

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Puntuali ed emozionati, qualcuno sulla sedia a rotelle, qualcuno con il bastone, e quasi tutti accompagnati da un figlio, un nipote, un famigliare. Il primo giorno di vaccinazioni anti Covid-19 per gli anziani di età pari o superiore agli 80 anni, nella ‘Casa della gioventù’ in zona Pennile di Sotto ad Ascoli, è filato liscio. Undici ore di somministrazioni, dalle 8 alle 20, con la sola pausa di un’ora dalle 13 alle 14, hanno ridato un po’ di speranza per un futuro scandito da più abbracci e meno solitudine a 198 ultra 80enni piceni (190 sono invece quelli che si sono vaccinati nel palazzetto dello sport Speca di San Benedetto). A fare visita nei due punti di vaccinazione allestiti in provincia, l’assessore regionale alla salute, Filippo Saltamartini, i sindaci Marco Fioravanti e Pasqualino Piunti, ciascuno nella propria città, ma anche il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani. Nelle strutture, erano presenti medici e infermieri in assetto anti Covid per l’accoglienza, la fase dell’accettazione e la somministrazione del vaccino Pfizer. Ma anche i volontari della Protezione civile.

Misurata la temperatura corporea all’ingresso, nella ‘Casa della gioventù’ le persone vengono fatte confluire nell’area allestita per la consegna dei moduli, dopodiché, nel salone dell’auditorium, a destra si attende il proprio turno, a sinistra, invece, si rimane in osservazione per 15 minuti dopo l’effettuazione del vaccino. Tra le persone sedute in attesa della somministrazione, c’è la signora Luciana Marinelli, 84enne di Spinetoli, per nulla affatto preoccupata, ma solo dispiaciuta che non sia potuta andare dalla sua dottoressa a farsi fare il vaccino. Con lei la figlia Luigina. "Alle 14.01 del 12 febbraio scorso – dice la figlia – avevamo già prenotato per mamma. Lei vive da sola ed ora che sarà vaccinata non saremo più costretti a tenerla isolata. Riusciremo a stare più tranquilli e sicuri di vederla".

C’è poi Vincenza Fanesi di 84 anni che alla domanda se fosse contenta di potersi finalmente vaccinare risponde lapidaria: "Bisogna farlo, e dunque non mi sono tirata indietro".

Nell’attesa di potersene andare dopo la somministrazione, ha invece scambiato due chiacchiere con il sindaco Fioravanti, Maria Cerqua di 88 anni. Al suo fianco la figlia Giuliana Sciamanna. "Non ho sentito nulla – dice la signora Maria – e non ho avuto alcun timore". "Non esce quasi mai – replica la figlia – e dunque è un po’ disorientata, ma è andato tutto bene. Noi le abbiamo detto di farlo e lei ci ha ascoltato. Sinceramente sono più emozionata io di lei. Mamma vive con noi a casa e la paura di poterle attaccare il virus è stata sempre tanta. Ora finalmente saremo più tranquilli".

Gli effetti del vaccino, l’immunità, si avranno, nel caso di Pfizer, una settimana dopo il richiamo che avviene a distanza di 21 giorni dalla prima dose.

"Non ci eravamo posti un problema, a proposito dei richiami – dice il direttore del distretto di Ascoli, Giovanna Picciotti –, che però risolveremo attivando un numero telefonico e un indirizzo e-mail per chi il giorno della seconda dose è impossibilitato a presentarsi perché magari ha la febbre, o per altro motivo di salute".

Tra gli accompagnatori di un parente anziano, anche il medico di medicina generale di Arquata, Italo Paolini. Infine, tra i vaccinati una donna si è sentita poco bene. Nulla di grave e di collegato alla somministrazione, ma per precauzione è stata allertato il 118 che ha mandato sul posto un’ambulanza. Oggi, domenica, ci sarà una pausa. i punti di vaccinazione saranno chiusi, per riaprire domani quando sono attesi altri 400 anziani.

Lorenza Cappelli