Green pass falsi, per il medico di Grottammare stop di un anno dalla professione

Partemi ha ottenuto la revoca della misura cautelare ma resta l’obbligo di non esercitare

Green pass

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Grottammare (Ascoli Piceno), 15 giugno 2022 - "E’ una autentica follia che sia impedito al dottor Partemi di esercitare la sua professione per un anno e per questo investirò della questione la Corte di Cassazione". A parlare è l’avvocato Francesco Voltattorni che difende il medico di Grottammare che, finito ai domiciliari per la nota vicenda legata ai green pass su cui indaga la Procura di Fermo, ha ottenuto la revoca della misura cautelare ma gli è stato imposto di non esercitare la professione per un anno. Lo scorso 10 maggio la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso presentato dal legale sambenedettese, che aveva impugnato il precedente pronunciamento negativo del tribunale del Riesame di Ancona sulla sua richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal tribunale di Fermo.

I giudici della Corte suprema hanno contestualmente disposto la trasmissione degli atti di nuovo al Riesame che, in diversa composizione, doveva rivalutare la richiesta di scarcerazione. Il nuovo pronunciamento del Riesame è arrivato; da un lato è stata accolta la revoca della detenzione domiciliare, ma gli è stato imposto il divieto di fare il suo mestiere. Voltattorni non ci sta.

"E’ assurdo, tenuto conto che l’emergenza Covid è pressoché rientrata e con essa anche l’obbligo di Green Pass, che non più necessario per la gran parte delle attività quotidiane di ognuno di noi. Per cui – prosegue – qualcuno mi deve spiegare come farebbe il dottor Partemi a reiterare il reato. Chiederemo lumi alla Cassazione". Al medico di Grottammare sono contestate le accuse di falso ideologico e materiale commesso da pubblico ufficiale, peculato e truffa. Il giudice Leopardi aveva ravvisato le esigenze di una custodia cautelare ai domiciliari limitatamente all’accusa di falso ideologico, motivandola col pericolo di reiterazione del reato; per le ipotesi di reato di peculato e truffa è invece indagato a piede libero. Negli ultimi mesi il pm di Fermo ha disposto gli interrogatori dei 25 soggetti che alla spicciolata sono stati convocati per riferire la loro versione. Al momento non risulta che qualcuno di questi sia finito nel registro degli indagati, ma ciò non è da escludere nell’immediato futuro, nonostante la procedura adottata, quella cioè di interrogarli in veste di testimoni.