"Il cambio al vertice nel Pd è tutta una farsa"

Cambio di vertice nel Pd, tornano affilatissime – e prevedibili – le polemiche dal campo degli ‘espulsi’, o per meglio dire degli ‘scontenti’ che, dopo le elezioni amministrative, sono stati sospesi dall’anagrafe degli iscritti, per citare le perifrasi del regolamento interno. Si ricorderà infatti che l’elezione di un nuovo segretario – Diana Palestini – si è resa necessaria per le dimissioni del precedente segretario – Claudio Benigni, oggi vice – che ha deciso di lasciare la guida della sezione rivierasca per facilitare il processo di riunificazione delle opposte correnti. Un processo che, a ben leggere gli ex compagni di partito, è solo supposto, e su quali basi non è ancora dato sapere. Certo è che il nuovo vertice dem ufficializzerà la propria posizione la prossima settimana: dopo, cioè, l’elezione del nuovo segretario del circolo centro, ruolo rimasto vacante per lo ‘scatto’ della Palestini. Il punto, però, è che la pace va fatta almeno in due. E soprattutto, secondo gli ‘scontenti’, su presupposti reali. "Dopo le amministrative abbiamo pensato che a San Benedetto il Pd avesse toccato il fondo – scrivono gli ex segretari Alessandro Marini, Sabrina Gregori e Nicola Rosetti - Ma la saggezza popolare ha per l’ennesima volta dimostrato che c’era ancora da scavare e infatti il fondo è stato toccato di nuovo martedì sera. Un’assemblea farsa dell’unione comunale, orchestrata ad hoc per mantenere lo status quo e dare il via ad un valzer di poltrone vergognoso, al teatrino del riciclo tra dirigenti di partito. L’assemblea, considerata al pari di una "riunione condominiale", non avrebbe cambiato nulla. "Un’altra segretaria – continua il tridente degli ex - eletta pochi mesi fa, che lascia scoperto il suo circolo per rivestire il ruolo di segretaria dell’unione comunale – si tratta appunto di Diana Palestini, nda - Un ex segretario – Roberto Giobbi, nda - che ieri annunciava con magno gaudio di voler fare il semplice iscritto e invece torna a fare il presidente. E per finire l’ex commissario – Pier Giorgio Giorgi, nda - che torna nell’esecutivo allargato a dismisura, così da svilire ancora di più gli organismi del partito. Nel frattempo vengono definite ‘tossine’ coloro che per mesi hanno chiesto l’unità del centrosinistra, mezzo partito è stato buttato fuori e il tesseramento sprofonda mestamente nel ridicolo. Il più grande partito del centrosinistra che rinnega la sua natura democratica. Ci auguriamo che i livelli superiori intervengano con prontezza per evitare la scomparsa del Pd a San Benedetto".

Giuseppe Di Marco