Il coro di no degli imprenditori "Una proposta che non risolve nulla"

Dallo chalet al ristorante, la posizione è contraria: "Non serve contro il nero"

Il coro di no degli imprenditori  "Una proposta che non risolve nulla"

Il coro di no degli imprenditori "Una proposta che non risolve nulla"

E se sul salario minimo molti dipendenti sono favorevoli, ecco il parere di alcuni imprenditori. Antonio Cocci è il titolare dell’azienda vinicola ‘Tenute del Borgo’ a Cossignano: "La discussione sul salario minimo è un falso problema sociale – ha ammesso – poiché esistono già per ogni settore, compreso quello agricolo, dei contratti nazionali che prevedono scaglioni reddituali legati alle mansioni, con la previsione di integrarli. Il voler stabilire un salario minimo mi sembra ripercorrere uno strumento, quello del reddito di cittadinanza che, dal punto di vista lavorativo, ha solo creato squilibri economici. Non si trovano lavoratori, ma nello stesso tempo l’utilizzo degli ammortizzatori sociali a carico della società sono elevatissimi. Da più parti si chiede alle aziende formazione al personale che esce dalla scuola impreparato, pagata dal datore del lavoro che però poi non ha nessuna tutela su quanto investito. Il dipendente può con un semplice preavviso lasciare l’azienda quando vuole. Trovo corretta la libertà data al lavoratore, ma quanto sostenuto dal datore di lavoro per la formazione che fine fa?".

Della stessa idea Filippo Olivieri proprietario degli hotel Parco dei Principi a Grottammare e Villa Picena a Colli. "Il salario minimo è un falso problema – ha dichiarato – perché nei miei hotel i collaboratori sono tutti in regola e vengono riconosciuti straordinari, giorni di riposo e ferie. Quando, però, arriva un ragazzo che vuol fare la stagione chiede subito: quanto mi dai di stipendio? Il tutto senza neanche saper portare un piatto a tavola. Se io pago questo ragazzo con un contratto regolare, al mio collaboratore che è lì da vent’anni, quanto devo dare?".

Anche Emidio Del Zompo titolare dello chalet ‘La Bussola’ sul lungomare di San Benedetto è della stessa opinione: "Stamattina ho avuto la visita della Guardia di Finanza – ha ammesso – e ho tutto in regola. Certo è che se si vuole pensare di risolvere con il ‘salario minimo’ i problemi del lavoro non regolare credo che la prospettiva sia completamente sbagliata. Ci sono troppe imprese che si avvalgono di manodopera mal retribuita, il classico lavoro nero, o il mancato pagamento degli straordinari, l’inquadramento come part time di lavoratori a tempo pieno, le domeniche non retribuite, i giorni di assenza riportati in busta paga. Nulla di questo, a mio parere, sarà inciso dal salario minimo e ritengo illusorio anche pensarlo".

v. r.