Ascoli, rapina ed estorsione. Tunisino espulso dall'Italia

Il 33enne è stato condotto nel centro di permanenza per il rimpatrio di Potenza

La Questura di Ascoli Piceno

La Questura di Ascoli Piceno

Ascoli, 19 febbraio 2019 - Si mette male per il 33enne tunisino che da anni soggiorna illegalmente in Italia e che ieri, a conclusione del procedimento amministrativo curato dall’ufficio immigrazione, è stato accompagnato a Potenza, nel Centro di permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Giuliano. Entrato clandestinamente nel 2011, l'uomo si è presto trovato di fronte a numerosi problemi. Nel 2013 il Questore di Ascoli ne aveva respinto la richiesta di regolarizzazione per mancanza di requisiti e nel 2016 l'uomo si è visto respingere anche la richiesta di protezione internazionale dalla Commissione territoriale di Ancona.

Le cose si sono complicate ulteriormente un anno dopo, nel 2017, quando è stato arrestato per rapina ed estorsione aggravata, fatti commessi a San Benedetto per i quali è stato condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione dal Gip del Tribunale di Ascoli. Nell'ottobre scorso, invece, il Prefetto ne aveva adottato il provvedimento di espulsione e il Questore aveva emesso un ordine di allontanamento dal territorio nazionale, ordine completamente ignorato dal tunisino che, per giunta, due mesi dopo ha fatto richiesta di ottenimento del permesso di soggiorno, ma il questore, ovviamente, non l'ha accolta.

Gli ultimi fatti risalgono a due giorni fa, quando il Prefetto ha emesso un nuovo decreto di espulsione nei confronti del tunisino e il Questore, a sua volta, ha disposto che fosse trattenuto in un centro di permanenza per il rimpatrio, dove è stato condotto in attesa dell’accompagnamento alla frontiera.