
Incidenti per andare al lavoro. Salgono gli infortuni in strada: "A14 tra le più pericolose, ora servono infrastrutture"
In provincia nei primi 4 mesi del 2024 ci sono stati 679 infortuni sul lavoro, 3 dei quali mortali, e sono salite a 2801 le denunce di malattie professionali, ma il dramma è sulla strada. Il 13% degli infortuni avviene mentre i lavoratori si recano in sede, in particolare, se percorrono la A14. È chiaro: nelle Marche i lavoratori non sono al sicuro. Lo rende noto la Uil Marche che, analizzando i dati Inail sugli indici di gravità nel triennio 2017-2018-2019 (indagato in quanto privo dell’incidenza della pandemia da Covid) ha riscontrato un dato marchigiano dell’1,79 contro un indice medio italiano di 1,46. I settori più a rischio? Le costruzioni , il trasporto e magazzinaggio , la metallurgia o la fabbricazione dei prodotti di metallo non metalliferi. "Questi dati restituiscono una fotografia che presenta fortunatamente un leggero calo negli infortuni – sottolinea Silvio Armillei, segretario della Feneal Uil Marche e responsabile Ascoli - ma va notato anche l’aumento sensibile malattie, che crescono del 14% rispetto allo scorso anno. E poi, il dato che risalta più agli occhi è quello degli infortuni in itinere, cresciuti del 13,3% e avvenuti con il proprio mezzo mentre si viaggia verso il posto di lavoro. L’aumento ci fa capire che la principale causa è l’inidoneità delle infrastrutture, la grossa carenza di sicurezza nelle infrastrutture in provincia. Caso lampante, l’autostrada A14 nel tratto Pedaso-Grottammare, dove si verificano spesso infortuni anche gravi". Mettendo a confronto la provincia di Ascoli con le altre, l’aumento più significativo si registra ad Ancona, con un aumento dei casi del 45,37%. Nota positiva per Pesaro-Urbino, che invece diminuisce con meno 6,89% rispetto al 2023. A livello di luoghi di lavoro, il settore più colpito è quello dell’edilizia: "Il dato al momento non è gravissimo, è in linea con quello nazionale se non leggermente sotto, ma questo non vuol dire che si debba abbassare la guardia.
Soprattutto per via del fenomeno dell’arrivo massivo di imprese e lavoratori da altre regioni. Innanzitutto – continua Armillei – va prevista una stretta nella normativa che regola la cantieristica, visto che ci sono sanzioni leggere rispetto alle trasgressioni. Altra questione che potrebbe diventare una criticità sono i controlli: chiediamo più controlli sui cantieri, visto che a nostro avviso sono troppo pochi. Per tenere a bada il dato, serve formazione e informazione per i lavoratori, vista l’influenza di immigrati con problemi di lingua a cui però va trasmessa comunque la conoscenza di rischi e pericoli sul posto di lavoro". E poi l’appello: "Chiediamo una valorizzazione dei rappresentanti dei lavoratori". E parlando di malattie professionali, aumentano i tumori passando da 10 casi del 2023 a 17 del 2024 e le malattie osteomuscolari che con 1.728 eventi denunciati registrano un aumento del 7,52%. A livello di genere parliamo del 72% di uomini, per lo più italiani e che lavora al 91% nel settore dell’ industria e dell’ agricoltura.
Ottavia Firmani