Se da un lato c’è la statistica che premia in maniera evidente Fioravanti, dall’altro c’è la controparte politica che non promuove il primo cittadino ascolano. Dagli scranni dell’opposizione arrivano infatti osservazioni, critiche e qualche punzecchiata all’operato del sindaco durante questo suo primo anno all’Arengo. "Il frutto di questo risultato – ha detto Alessio Pagliacci – è la collaborazione e la condivisione con l’altra parte del centrodestra che fa riferimento a Forza Italia. Fioravanti, forte di questa ulteriore investitura, ora deve cercare con scelte forti e coraggiose di capitalizzare questo gradimento per arrivare appunto a prendere decisioni importanti per la città". Francesco Ameli, capogruppo Pd, ha evidenziato alcuni aspetti anche ‘interni’ all’Arengo: "Ad Ascoli l’amministrazione mantiene il consenso misurato al ballottaggio dopo aver semplicemente, e giustamente, seguito gli indirizzi del governo regionale nella gestione dell’epidemia. Ci auguriamo che il sindaco inizi a dare risposte concrete alle tante questioni non ancora affrontate: solo allora giudicheremo davvero l’operato della sua amministrazione. Dalle prime impressioni il sindaco sembra ‘ostaggio’ della Lega e di correnti interne alla destra. A Marco va comunque il più grande in bocca al lupo perché è il sindaco della nostra città e deve lavorare nell’interesse dei cittadini".
Emidio Nardini di ‘Ascolto & Partecipazione ha aggiunto: "Al di là delle buone intenzioni sempre professate, in realtà non abbiamo visto ancora molto. C’è stato il Covid rispetto a cui, gli va dato atto, si è impegnato seppur senza perdere mai l’occasione per farsi pubblicità. Una campagna elettorale continua, come fa sempre la destra. I grossi problemi pare saranno discussi adesso, a partire dalla Saba che è un suo cavallo di battaglia. Ma poi ci sono l’ex Carbon, le scuole: tutto fermo".
Dal fronte dei Cinque Stelle è Massimo Tamburri a fare una valutazione: "Non vedo una visione veramente innovativa e le competenze per portarla avanti. Al di là dei sondaggi, che prenderei comunque con le pinze, grosse prospettive e cambiamenti per la città purtroppo non li vedo. Non pretendo che in cinque anni si risolvano i problemi della città, ma sarei contento di vedere una prospettiva e sarei il primo a riconoscerlo".
d. l.