La classifica dell’Ascoli non migliora. E le prestazioni non sono all’altezza

Segnali non incoraggianti: la salvezza diretta è ormai un miraggio, bisogna agganciare almeno i playout

La classifica dell’Ascoli non migliora. E le prestazioni non sono all’altezza

La classifica dell’Ascoli non migliora. E le prestazioni non sono all’altezza

Ora serve un miracolo. I bianconeri perdono ancora una grande chance e ora risalire la classifica diventa probabilmente impossibile se l’obiettivo del club era quello di sperare nella salvezza diretta. Meglio iniziare a valutare la possibilità playout, seppur anche qui il Picchio continua a non mostrarsi in grado di recuperare su chi precede. Il confronto col Modena (0-0) ha prodotto una sorta di sentenza difficile da mandare giù, ma certamente giusta considerando ciò che si è riusciti ad esprimere in campo dall’arrivo di Carrera ad oggi. Il successo ottenuto contro il Lecco (4-1) è stato un vero e proprio fuoco di paglia e la mossa forzata di esonerare Castori dopo la gara di Genova, onestamente una delle migliori prestazioni sfoderate nel corso del campionato, alla fine non ha mai prodotto il cambio di marcia che invece era necessario per tornare in corsa alla pari delle avversarie che corrono per il mantenimento della categoria. Allo stato attuale il Picchio è scarico psicologicamente e soprattutto confuso dai tanti eccessivi stravolgimenti stagionali operati dalla società. Il suo timoniere anche contro i gialloblù di Bisoli è finito per avvalorare tutte le fatiche manifestate nel caricare adeguatamente a livello mentale un gruppo che poteva rialzarsi solo ed esclusivamente giocando un calcio fatto di corsa, aggressione e pressing alto.

Tutto ciò che con Carrera è di fatto sparito. Ecco così che, al di là delle affermazioni rese dal patron Massimo Pulcinelli che sono parse perlopiù frasi di circostanza, il baratro adesso è reale e l’Ascoli ci ha messo dentro un piede e mezzo. A quattro gare dal termine è pura utopia pensare di riuscire a trovare tre vittorie necessarie per salvare la baracca, quando per ottenere lo stesso numero di successi in precedenza ci erano voluti due mesi e mezzo. A tenere ancora in vita il Picchio, seppur la matematica ancora non ha emesso condanne neanche per il Lecco, è stato il ritmo di marcia portato da avversarie come Ternana, Bari e Spezia. Tutte e tre sabato pomeriggio non sono andate oltre il pari, ma la differenza rispetto ai bianconeri è che questo trio di pretendenti continua a sfoderare delle prestazioni convincenti. E oltre ai punti di vantaggio, il duo Spezia-Bari avrà dalla sua anche gli scontri diretti. Mentre nel caso della Ternana le risposte definitive arriveranno al Liberati nel prossimo turno (avvio alle 14). E qui gli umbri potranno fare bene i conti avendo a disposizione ben due risultati su tre. Il dato più preoccupante prodotto dall’Ascoli resta quello legato al reparto d’attacco. Col Modena le situazioni pericolose create e i tiri effettuati nello specchio sono stati pari a zero. L’unico di fatto è arrivato sul calcio di rigore poi purtroppo sbagliato da Nestorovski.

Massimiliano Mariotti