La Finanza scopre 39 furbetti del Reddito di cittadinanza

Si tratta per lo più romeni e nigeriani per una frode quantificata in 197mila euro a cui se ne aggiungono 260mila di ulteriori contributi

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Percepivano il reddito di cittadinanza benché non ne avessero i requisiti. Al termine di una serie di accertamenti meticolosi, la Guardia di Finanza di Ascoli ha denunciato a piede libero 39 soggetti, per lo più rumeni e nigeriani, risultati illecitamente beneficiari del sostegno economico statale. Una frode quantificata in 197.000 euro a cui si aggiungono 260.000 euro di ulteriori contributi per i quali è stata chiesta l’immediata interruzione dell’erogazione scongiurando così l’aggravarsi del danno per il bilancio pubblico. Il reddito di cittadinanza può essere richiesto solo con la sussistenza dei necessari requisiti del richiedente sia di carattere economico che relativi alla cittadinanza, residenza e soggiorno nonché di non essere stato sottoposto a misura cautelare personale e condannato in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta per una serie di delitti: associazione con finalità di terrorismo, sequestro di persona a scopo di eversione, associazione di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, strage, truffa aggravata.

Proprio la mancanza di alcuni dei requisiti è stata contestata dalle Fiamme gialle a soggetti che hanno illecitamente richiesto e ottenuto il sussidio. Irregolarità sono state riscontrate nel 100% dei casi controllati e il 73% delle stesse sono state contestate a soggetti stranieri che hanno falsamente dichiarato nella domanda presentata di essere residenti in Italia da più di dieci anni e in modo continuativo negli ultimi due.

"I primi provvedimenti del governo Meloni indicano che su lotta alla mafia, sicurezza, migranti e caro energia si sta voltando pagina. Ora – ha commentato il senatore Guido Castelli – la legge di Bilancio sarà l’occasione per mettere mano al reddito di cittadinanza secondo il principio, ribadito nel corso della campagna elettorale, che questa misura va garantita a chi non può lavorare. Mentre coloro che sono in grado di farlo devono essere messi in condizioni di ritornare nel circuito lavorativo".

Nel commentare l’operazione della Guardia di Finanza, Castelli ha aggiunto che è la "conferma di quanto sia indispensabile e non più procrastinabile la modifica del reddito di cittadinanza. Senza considerare il fenomeno della cosiddetta sottrazione implicita di forza lavoro, visto che sempre più percettori, in particolare giovani, hanno preferito godere del sussidio piuttosto che accettare una proposta di lavoro, creando così sempre più problemi alle aziende alla disperata ricerca di manodopera".

Peppe Ercoli