La rabbia di Blow Up: "Cultura sminuita, intero comparto chiuso"

"Alla fine quello che temevamo sin dall’inizio è avvenuto, siamo partiti con questa nuova stagione mettendocela tutta organizzandoci al meglio per rendere tutte le nostre attività e tutti i partecipanti sicuri". E’ lo sfogo dei vertici di Blow Up che con tanti sacrifici avevano messo in cantiere un’altra stagione culturale esaltante, "Anima Mundi" che è finita nel tritacarne delle chiusure disposte dal Governo. "L’anno scorso abbiamo dovuto interrompere la stagione a fine febbraio, poi insieme a tutti abbiamo compiuto una grande impresa, quella di riscattare il patrimonio filmico della videoteca di Grottammare e di Gabriele Brancatelli, che ora appartiene alla comunità. Il senso di responsabilità è grande da parte nostra, però in queste ore non possiamo notare qualche ingiustizia sul fatto che il governo, purtroppo, adotta due pesi e due misure. Il comparto cultura viene letteralmente chiuso con una decisione inspiegabile, poiché i contagi non provengono dalle attività culturali e di spettacolo. È come se in una fase di difficoltà la cultura venisse sminuita a mero divertimento e fosse considerata superflua. Questo ci addolora e ci fa anche arrabbiare. Perché poi non bisognerebbe tutelare anche chi lavora nel campo della produzione e dell’organizzazione artistica e culturale? Di fronte a questa situazione noi facciamo un passo indietro, ci fermiamo, ma restiamo pronti a ripartire con una stagione e una tematica da portare avanti, dedicata a questioni cruciali per la vita di tutti gli esseri viventi che abitano questo pianeta".