Lavori non pagati al Riviera delle Palme Il tribunale verso il no a Powergrass

In Viale De Gasperi bocche cucite ma c’è un clima notevolmente disteso sul contenzioso con la ditta . Il giudice Enza Foti si pronuncerà il 31 marzo sul risarcimento da 446mila euro chiesto al Comune

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È un orizzonte meno fosco del previsto, quello che si inizia ad intravedere sul ‘caso’ stadio: la sentenza sulla causa fra comune e Powergrass arriverà in primavera, ma il giudice avrebbe già rigettato le istanze del privato, dando ragione all’ente sul pagamento richiesto per i lavori al manto erboso dello stadio ‘Riviera’. In Viale De Gasperi ovviamente nessuno tirerà sospiri di sollievo fino al pronunciamento ufficiale, ma il clima, lo si percepisce già ora, si è notevolmente disteso. Nello specifico, il giudice del tribunale di Ascoli Enza Foti ieri ha emesso un’ordinanza che fissa al 31 marzo 2023 la precisazione delle conclusioni relativa al contenzioso intentato da Powergrass srl circa un anno fa contro l’ente rivierasco. Nel settembre 2021, infatti, la ditta chiedeva un risarcimento di 446mila euro per presunto indebito arricchimento, dal momento che l’impianto sportivo, di proprietà comunale, aveva ricevuto delle migliorie senza che i lavori fossero stati pagati interamente. Il comune, dal canto suo, si difendeva sostenendo di non aver mai dato nulla osta ufficiale per l’avvio di quell’opera: un intervento di rilievo, con cui lo stadio riceveva un manto in parte sintetico e in parte naturale. D’altra parte gli uffici dell’ente avevano chiesto a più riprese la documentazione necessaria alla Sambenedettese, allora presieduta da Domenico Serafino: in particolare, una polizza fideiussoria con cui il club avrebbe garantito la gestione dello stadio per 10 anni. L’atto però non veniva mai recapitato al quarto piano del comune, nonostante i reiterati solleciti da parte dello stesso sindaco, Pasqualino Piunti. L’opera, però, veniva completata nel giro di due mesi, e da maggio 2021 la Powergrass tentava di aprire un tavolo di mediazione con l’ente per saldare i conti.

A tale invito il comune rispondeva chiudendo la porta in faccia alla società, che a settembre depositava tutto il fascicolo in tribunale. Nel frattempo, però, la ditta non rinunciava a tentare strade alternative. In tal senso, oltretutto, veniva prospettata l’ipotesi di un project sullo stadio. A tali pressioni però l’ufficio legale dell’ente non rispondeva, almeno fino ai giorni scorsi, quando si decideva a negare ogni possibilità di negoziazione fuori dal tribunale.

Giuseppe Di Marco