L’errore, così l’uomo è superiore alle macchine

Nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale: mezzi da usare per migliorare la vita ma che vanno utilizzati con attenzione

L’errore, così l’uomo è superiore alle macchine

L’errore, così l’uomo è superiore alle macchine

La grande trasformazione informatica che stiamo vivendo, ci ha velocemente introdotti in una nuova era digitale: la tecnopocene, vera e propria rivoluzione, in cui le tecnologie sono in grado di interagire con noi. Interagire sì, ma potranno i dispositivi sostituire l’uomo? Qualcuno sostiene di sì, con ad esempio l’Intelligenza Artificiale. Lo sviluppo e la continua crescita delle potenzialità di questa nuova tecnologia ha portato grandi risultati: ottimizzare i tempi attraverso la possibilità sconfinata di memorizzazione e di calcolo, come anche le abilità di imitare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento e la pianificazione: ma potrà mai eguagliarle? Errori di percezione, giudizio e azione, derivanti dalle emozioni, propri degli esseri umani, infatti, la macchina non li ha. Per quanto essa possa riuscire a simulare le emozioni umane, il suo "cuore" rimarrà sempre un microprocessore progettato dall’uomo. Inoltre, come sostiene Chomsky, "gli uomini sbagliano, ma è ciò che li rende superiori alle macchine". Proprio perché creata dall’uomo la deficienza artificiale sarà il futuro se questi smetterà di pensare e di amare. Infatti, a metà tra incoscienza e stupidità, ci ostiniamo a chiamare IA, allo stesso modo con cui iniziammo a qualificare come intelligenti le bombe. Il termine Intelligenza Artificiale, per la prima volta, fu utilizzato nel 1955 da John McCarthy, che proseguì gli studi di Alan Turing, padre dell’informatica. Turing negli anni 30’ studiò l’algoritmo e il calcolo mediante l’omonima macchina, inoltre esso fu un abile crittoanalista, durante la seconda guerra mondiale riuscì a decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell’Asse, grazie ad una macchina elettromeccanica chiamata "Bomba", il primo calcolatore. Da allora il computer ne ha fatta di strada in molteplici campi come la medicina, il mercato azionario, la robotica, la ricerca scientifica, l’analisi dei dati, i giochi e perfino nello sviluppo di nuovi robot. Oggi dell’IA si sfruttano la sua potenza di velocità e di calcolo. Inoltre è molto utilizzata dai giovani a scopo ludico, ma anche nello studio. Ovviamente ci sono dei rischi, accade anche che la si utilizzi per mettere in cattiva luce qualcun altro. Nell’ultimo periodo si sta parlando di "deepfake": la foto di una persona viene modificata e pubblicata al solo scopo di umiliarla. Se ne sta discutendo molto anche in politica, infatti in vista delle elezioni per il nuovo presidente degli USA, che si terranno questo novembre, sono state realizzate immagini che denigrano i due contendenti e che possono essere utilizzate per ingannare gli elettori. Alla luce di questa conquista fondamentale è necessario ridisegnare i rapporti fra umanità e tecnica per rimanere padroni, non schiavi della tecnologia.