VALERIO ROSA
Cronaca

L’esultanza di Papetti: "Che assist per il turismo"

Il direttore dei musei civici: "Grande promozione per i territori coinvolti"

Il direttore dei musei civici: "Grande promozione per i territori coinvolti"

Il direttore dei musei civici: "Grande promozione per i territori coinvolti"

La notizia che ben cinque teatri delle province di Ascoli e Fermo sono stati inseriti nel gruppo dei 14 che fanno parte della pratica per il riconoscimento da parte dell’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità ha reso felici tanti operatori culturali e appassionati di teatro del sud delle Marche. Il Teatro Ventidio Basso e quello Dei Filarmonici di Ascoli, il Serpente Aureo di Offida, il comunale di Porto San Giorgio e il teatro dell’Aquila di Fermo, infatti fanno parte del lotto dei 14 teatri delle Marche inseriti nella pratica Unesco che il presidente Francesco Acquaroli e l’onorevole Giorgia Latini hanno presentato al Ministero della Cuotura. E il più felice alla fine è il professor Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici cittadini di Ascoli che tanto si è battuto anche per aprire il teatro Ventidio Basso alle visite dei turisti. Una scelta che ha ripagato con il record di visite fatte registrare quest’anno dai siti museali e culturali della città con oltre 30.000 visitatori.

Professor Papetti, una grande notizia questa dei teatri candidati a patrimonio Unesco?

"Una grandissima notizia che vuole celebrare una tradizione unica di comunità, partecipazione e identità territoriale che ha preso forma nei secoli. Il teatro condominiale è un simbolo del genio italiano, capace di coniugare creatività, coesione e senso di appartenenza. Credo che Ascoli con i suoi due teatri, ma che Offida, Porto San Giorgio e Fermo, potranno trarre grande promozione sul piano turistico da questa iniziativa".

Sappiamo che l’iter sarà lungo e articolato ma intanto il territorio potrà giovarsene?

"I turisti amano sempre di più unire i loro viaggi ad esperienze culturali. Il superamento delle 30.000 presenze nei nostri siti museali è il frutto di un grande lavoro tra cui quello della valorizzazione di un gioiello della nostra città, come il teatro Ventidio Basso, ha contribuito al raggiungimento di questi numeri eccezionali. Ascoli si conferma destinazione sempre più appetibile dal punto di vista turistico anche grazie alla sua offerta artistico-culturale, che vogliamo continuare a implementare e migliorare ulteriormente nel prossimo futuro e questa notizia legata alla pratica Unesco ci aiuterà tanto".

Cosa rende i nostri teatri così particolari?

"Una delle unicità di questi siti eccezionalmente belli e curati nei particolari è che sono nati per volere dei cittadini. Sono teatri nati da collette fatte dai ricchi signori di un tempo e le amministrazioni hanno solo messo a disposizione i terreni. Il resto è stato fatto solo per volere del popolo e questo non è accaduto da nessun altra parte". Quante possibilità hanno i teatri delle Marche a diventare Patrimonio dell’Unesco?

"Sappiamo bene quanto l’iter sia difficile e complicato. Lo abbiamo visto con Ascoli Città del Travertino. Controlli minuziosi, attenzione a tutti i particolari e massima attenzione all’autenticità come è giusto che sia perché diventare Patrimonio Unesco è una certificazione eccezionale che merita tutte le verifiche possibili. Ma i Teatri delle Marche e in particolare quelli del territorio Piceno e Fermani, hanno tutti i requisiti per farcela".

Valerio Rosa