L’invasione del derby nella rievocazione

Striscione a Monteprandone contro la prima partecipazione. Ma l’esordio del castello è stato salutato da tantissimi applausi

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La rivalità calcistica tra Ascoli e San Benedetto, quel campanilismo che neanche quarant’anni vissuti senza derby sono riusciti mai a cancellare, si riflette anche sulla Quintana. Ieri, infatti, un brutto striscione è comparso a Monteprandone, affisso nella notte probabilmente da alcuni ultras della Samb e recante la scritta ‘Schifiamo la Quintana, Monteprandone è rossoblù’. Sicuramente è stata un’opera di poche persone, perché nel 2022 non si può credere che tale punto di vista possa essere espressione della maggior parte dei sambenedettesi. Anzi, tutt’altro. Fatto sta, però, che lo striscione non ha fatto piacere proprio a nessuno e, sui social, in tanti hanno condannato il gesto, anche perché è stato in parte macchiato il debutto del castello di Monteprandone nel corteo storico. Il comune della vallata, che sicuramente si trova a due passi da San Benedetto e dunque è prevalentemente abitato da tifosi della Samb (se proprio si deve ridurre tutto all’ambito calcistico), da diversi anni sperava infatti di entrare a far parte della rievocazione ascolana. La partecipazione del castello al corteo storico, infatti, rappresenta un’importante vetrina per tutto il paese, soprattutto dal punto di vista turistico.

Inoltre, il legame tra Monteprandone e la Quintana è comprovato storicamente. L’incastellamento, infatti, avvenne nel 1039, come si legge nel sito ufficiale della rievocazione. La prima attestazione del comune è datata 1292, mentre il primo statuto risale al 1537. Infinite ed accurate ricerche, nonché anni di collaborazione con la consulta storica della Quintana, dovrebbero rendere i monteprandonesi orgogliosi di partecipare al corteo storico. E, va detto, i figuranti che ieri sera hanno preso parte alla sfilata lo hanno fatto con grande senso di appartenenza. Ciò è stato riconosciuto ampiamente dal pubblico, sia all’interno del campo dei giochi che lungo le vie della città, con gli spettatori che hanno tributato al castello di Monteprandone un lungo e fragoroso applauso al momento del suo passaggio. Nessun fischio, dunque, anche perché è stato evidente il fatto che ad affiggere lo striscione non siano stati gli abitanti di Monteprandone. A precedere il gonfalone è stato il sindaco Sergio Loggi, che da qualche mese è anche presidente della Provincia. Ad impreziosire il corteo, poi, anche il fascino sprigionato dalla castellana Marina Pasqualini. Apprezzamenti anche per tutti gli altri figuranti monteprandonesi, che hanno rappresentato il proprio paese con orgoglio.

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