REDAZIONE ASCOLI

Liste d’attesa, lo sportello in aiuto: "Basta una Pec per tagliare i tempi"

Le referenti: "Evidentemente quella che vogliamo sintetizzare nel termine ’pressione’ all’Ast funziona"

La presentazione dei numeri dello ’Sportello Lea Tempo di Attesa’

La presentazione dei numeri dello ’Sportello Lea Tempo di Attesa’

Basta una Pec ben scritta, dove si racconta dei propri problemi di salute e si citano leggi già esistenti a tutela dei cittadini per ottenere l’erogazione del servizio sanitario in tempi inferiori di un terzo rispetto alla semplice prenotazione attraverso il Cup? Sembrerebbe proprio di sì, almeno stando ai dati diffusi dallo ’Sportello Lea Tempo di Attesa’ avviato il 12 aprile scorso con lo scopo di aiutare i cittadini ad imporre il rispetto del tempo di attesa delle prestazioni Lea (livelli essenziali di assistenza), stabilito dalla legge e prescritto nella ricetta personale. Una iniziativa che è stata portata avanti ad Ascoli da aprile scorso insieme all’associazione ’Sos Liste Attesa’. Nel corso di una conferenza stampa, le referenti dello sportello Patrizia Ciccanti, Paola Mariani, Maria Teresa Claser e Valentina Bellini per il Partito Democratico, hanno reso noto che in questi mesi lo sportello ha seguito 52 persone (57% uomini e 43% donne, 66 anni l’età media) e 70 prescrizioni. "E’ emerso che, rivolgendosi direttamente al Centro Unico Prenotazioni il tempo medio di attesa fra la prescrizione con impegnativa e l’erogazione del servizio sanitario è di 354 giorni, con punte anche molto più alte, vicine ai due anni" ha detto Patrizia Ciccanti che si è poi soffermata sull’esito dell’intervento dello Sportello Lea.

"Noi accompagniamo i cittadini alla risoluzione del problema inviando una Pec alla direzione e all’Urp dell’Ast di Ascoli, riassumendo il problema della persona e le leggi esistenti che impongono il rispetto dei tempi che il medico ha indicato nell’impegnativa. Ebbene – ha aggiunto a seguito delle nostre Pec il tempo di attesa è sceso a 108 giorni. Evidentemente quella che vogliamo sintetizzare nel termine ’pressione’ all’Ast funziona".

Le Pec che hanno avuto un riscontro sono state il 52% e di queste l’89% hanno avuto esito positivo. C’è un 24% con risposta inviata direttamente al cittadino che firma personalmente la comunicazione di posta certificata. Rimaste in attesa il 24% delle Pec inviate dallo Sportello Lea. Tra le inadempienze dell’Ast di Ascoli riscontrate dallo sportello, l’equiparazione delle visite di controllo alle prime visite, i tempi molto lunghi per un esame strumentale, i mancati rimborsi per chi deve rivolgersi alla sanità privata. "Motivano citando una legge regionale che con contempla il rimborso, ma c’è invece una legge nazionale che tutela chi deve rivolgersi all’intramoenia in caso di tempi d’attesa molto lunghi per un accertamento" ha spiegato ancora Ciccanti che chiederà un incontro alla direzione dell’Ast di Ascoli per trovare un percorso comune in favore dei cittadini che si rivolgono alla sanità pubblica. "Con questo sportello prendiamo di petto un diritto negato nei fatti – ha concluso Valentina Bellini (Pd) – Occorre un patto fra cittadini nel dire ‘no’ alla cultura del piacere personale e a reclamare invece un diritto".

Peppe Ercoli