Ascoli, mancano i medici al Pronto soccorso

La Cgil scrive l’ennesima lettera di protesta al direttore Marini

La carenza di personale al Pronto soccorso è ormai preoccupante

La carenza di personale al Pronto soccorso è ormai preoccupante

Ascoli, 15 agosto 2018 - Sempre peggio. È la situazione al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Madonna del Soccorso’, e dell’annessa medicina d’urgenza, estate dopo estate. Gli ormai ‘celebri’ diciotto medici più primario che dovrebbero garantire il servizio secondo l’Azienda sanitaria unica regionale sono diventati, quest’anno, quindici compreso il primario facente funzione (Liliana Talamonti). A questi, da luglio, sono stati aggiunti tre medici non specialisti in ‘medicina d’urgenza’, ai quali sono stati affidati solo codici bianchi e verdi, cioè i meno gravi. Ma in totale, tre medici sono esentati dai turni notturni per ragioni varie, mentre due professionisti ogni quindici giorni godono delle ferie estive.

Per non dire che domani stesso un medico lascerà San Benedetto per un’altra destinazione, sebbene sarà fortunatamente sostituito da un altro specialista, a seguito dell’ultimo concorso. Insomma un disastro organizzativo, acuito e non alleviato dal bando emesso dall’Asur, per otto medici di Pronto soccorso a tempo indeterminato, per tutto il territorio regionale. Forse non c’è un quadro più efficace di questo per dimostrare tutte le pervicaci carenze della sanità pubblica nell’intero Piceno. E per questo la Cgil ha scritto l’ennesima lettera di proteste al direttore generale Asur, Alessandro Marini, nella quale viene anche indicato il problema del personale infermieristico destinato alle ambulanze e alle urgenze.

La protesta fa seguito a quella del personale della medicina d’urgenza, su carenze gravissime per l’assistenza ai pazienti in osservazione. Insomma, le attese infernali di ore e ore da parte di residenti e turisti, l’affollamento del Pronto soccorso dovuto a problemi stagionali come le ferie dei medici di famiglia o i numerosissimi casi di anziani disidratati, sono dovuti all’incapacità dell’azienda di garantire un adeguato numero di professionisti. O in alternativa, di far funzionare un’assistenza alternativa sul territorio. I problemi nella gestione del personale hanno un ulteriore risvolto nella richiesta di ore di straordinario al personale in servizio.

L’Azienda aveva messo nero su bianco che per il 2018 non si sarebbe più fatto ricorso agli straordinari, dopo i clamorosi picchi degli anni precedenti, in particolare i quasi 500 mila euro per il solo 2017. E invece, per le carenze di personale, nuove precipitose richieste di straordinari sono state recapitate ai dipendenti. Su questo interviene anche l’associazione ‘Orgoglio civico’, che in una nota fa l’elenco dei molti investimenti in sanità effettuati dalla Regione in altre zone delle Marche, lasciando San Benedetto a secco.