
Morti sospette alla Rsa di Offida . Leopoldo Wick può tornare al lavoro
Può tornare al lavoro Leopoldo Wick. L’Ast di Ascoli ha infatti riammesso nelle sue funzioni l’infermiere di Grottammare che il 6 dicembre 2023 è stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona "perché il fatto non sussiste" ordinandone l’immediata scarcerazione. La Corte d’Assise di Macerata l’1 giugno 2022 lo aveva condannato all’ergastolo poiché ritenuto responsabile di 7 degli 8 casi di omicidio e di uno dei 4 casi di tentato omicidio contestati a seguito delle indagini della Procura di Ascoli; era stato assolto per un caso di omicidio e per i restanti 3 di tentato omicidio. La sentenza di primo grado è stata appellata dalla difesa di Wick, ma anche dalla Procura di Ascoli relativamente alle assoluzioni. Il processo di secondo grado è terminato con l’assoluzione di Wick che ha immediatamente lasciato il carcere di Marino del Tronto dove era detenuto. Il reintegro in servizio è stato sancito con una determina ieri ed ha valore a far data dal 7 dicembre 2023, il giorno dopo la sentenza assolutoria che è alla base della decisione dell’Ast. Era stato sospeso dall’Ordine delle professioni infermieristiche in via cautelare il 15 giugno 2020, dopo l’arresto. Da capire se Wick rientrerà subito in servizio, anche alla luce delle condizioni di salute da diverso tempo non buone. Un caso clamoroso che ha calamitato l’attenzione pubblica nazionale. Ma dopo la condanna all’ergastolo in primo grado del giugno 2022, ai primi dello scorso dicembre è arrivato il pronunciamento d’Appello che, ribaltando la sentenza di Macerata, ha assolto Wick con formula piena, "perché il fatto non sussiste". La Corte ha disposto l’immediata scarcerazione di Wick condannando al pagamento delle spese processuali le parti civili che si erano costituite; si tratta dei familiari di anziani per i cui casi in primo grado Wick era stato assolto. Coloro che nel frattempo hanno incassato la provvisionale stabilita dai giudici maceratesi dovranno ora restituire le somme. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro il 5 marzo. Dopo la lettura delle stesse la Procura generale di Ancona, sollecitata anche dalla procura di Ascoli, proporrà ricorso per Cassazione. Una vicenda che deve quindi ancora vedere scritta la parole fine.
Peppe Ercoli