Nuovi ricoveri e contagi, non chiude il reparto Covid

La pneumologia doveva essere smantellata ieri . Intanto si testano i profughi:. 70 tamponi, tutti negativi

Covid, terapia intensiva: foto generica

Covid, terapia intensiva: foto generica

Era stata programmata per questa settimana la chiusura di pneumologia Covid all’ospedale ‘Mazzoni’, ma l’improvviso aumento delle richieste di ricovero di pazienti positivi ha costretto l’Area vasta 5, d’accordo con il primario Vittorio D’Emilio (foto), a rimandare almeno di altri sette giorni la riconversione del reparto in pneumologia ‘pulita’. Sono sette, al momento, i degenti presenti nella pneumo Covid, tre dei quali, però, arrivati nella giornata di domenica. "Abbiamo deciso di prorogare la chiusura almeno di un’altra settimana – spiega D’Emilio – visto l’aumento dei ricoveri. Solo domenica ce ne sono stati in reparto tre, di cui due con ventilazione. Stiamo assistendo, a mio parere, ad una modesta inversione di tendenza rispetto all’andamento in discesa delle ospedalizzazioni che si era delineato nell’ultimo periodo. Credo che stiamo pagando – continua il primario – il Carnevale e il brutto tempo che spinge le persone a stare al chiuso. Quello che faremo è un monitoraggio settimanale per valutare quando sarà possibile chiudere la pneumologia Covid". L’inversione di tendenza di cui parla D’Emilio è iniziata con la risalita dei contagi a cui, inevitabilmente, sta seguendo l’aumento dei ricoveri. Anche nella terapia intensiva dell’ospedale di San Benedetto i posti letto Covid erano tornati ad essere vuoti, ma da qualche giorno, secondo i dati riportati dal Servizio sanità della Regione, uno è di nuovo occupato. Sul fronte contagi, nelle ultime 24 ore sono stati 906 quelli registrati nelle Marche, 171 nel Piceno, con un tasso di incidenza ogni 100 mila abitanti salito lievemente da 791,46 a 792,52. Le vaccinazioni anche da noi sono ridotte al lumicino: 70 di media tra Ascoli e San Benedetto, di cui quasi tutte terze dosi e pochissime prime. Basso anche li numero di coloro che hanno iniziato il ciclo di immunizzazione contro il Sars-Cov-2 con il vaccino proteico Novavax: circa un centinaio in tutta la provincia dal primo marzo. Infine, per quanto riguarda i profughi ucraini arrivati nel piceno, dal Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5 fanno sapere che sono 70 fino ad ora quelli ai quali è stato fatto il tampone per la diagnosi di Covid-19 e che tutti sono risultati negativi. Nessuno di loro, invece, al momento ha fatto richiesta di vaccinazione.

Lorenza Cappelli