Nuovo tentato suicidio in carcere sventato dalla polizia penitenziaria

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L’intervento degli agenti di polizia penitenziaria e dei sanitari ha evitato l’ennesimo suicidio nel carcere di Marino del Tronto. A tentare di togliersi la vita è stato ieri mattina un albanese di 30 anni che ha cercato di impiccarsi con un pezzo di stoffa legato al radiatore. Provvidenziale l’arrivo degli agenti e dei sanitari in servizio nell’istituto di pena ascolano. Il ragazzo è stato quindi trasportato in ambulanza all’ospedale Mazzoni per le cure del caso. Non essendo gravi è stato quindi dimesso per essere però trasferito nella sezione psichiatrica dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto. "Essere detenuti nel carcere di Ascoli equivale a una morte civile: non ci sono attività, gli spazio sono angusti, l’igiene è scarsa. Solo nell’ultimo anno ci sono stati cinque suicidi e diversi tentati non andati per fortuna a buon fine". Questa la denuncia fatta non più di un mese fa dalla delegazione dell’associazione "Nessuno tocchi Caino" che con gli avvocati della Camera Penale "Ugo Palermi" di Ascoli ha visitato l’istituto di pena di Marino, ponendo all’attenzione dell’opinione pubblica il disagio che i detenuti vivono in generale nelle carceri italiani.

"Luoghi – hanno sottolineato – dove la possibilità di riabilitarsi partecipando a programmi per altro previsti dalla legge in vista di un reinserimento sociale a pena scontata è praticamente impossibile, così come è difficilissimo pagare il prezzo della propria colpa attraverso percorsi alternative al carcere, benché anche questo sia previsto".

p. erc.