"Operatori non vaccinati? Ne restano soltanto 200"

Giancarlo Viviani: "C’è chi non ha potuto perché malato o chi in quarantena". Code al palazzetto di Monticelli: "Proviamo a velocizzare"

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Nell’Area vasta 5, tra i due ospedali, le case di cura private e le Rsa, sono 3.900 i sanitari che si sono vaccinati. Ma quanti, però, non lo hanno ancora fatto, e soprattutto, perché? Domande, queste, alle quali occorrerà dare una risposta. L’obbligo della vaccinazione contro il Covid-19, non solo per i medici a stretto contatto con i malati, ma per tutto il personale che lavora nelle strutture sanitarie, dovrebbe infatti essere contenuto nel decreto legge che entrerà in vigore il prossimo 7 aprile. Nei nosocomi piceni la percentuale dei vaccinati è molto alta, basti pensare che su 2.400 dipendenti (numero che comprende amministrativi e personale sanitario e non) in 2.200 hanno ricevuto chi entrambe le dosi e chi ancora solo la prima, ma quest’ultimi sono una minoranza. "Anche in questi giorni – dice il direttore del presidio ospedaliero unico dell’Area vasta 5, Giancarlo Viviani – stiamo recuperando chi per diversi motivi non si era ancora potuto vaccinare. C’è da considerare anche chi ha avuto il Covid e dunque può ricevere la prima dose dopo tre mesi dal tampone negativo. La campagna vaccinale è partita il 31 dicembre scorso e in un mese ogni giorno abbiamo effettuato dalle 150 alle 200 somministrazioni tra Ascoli e San Benedetto. Gli operatori sanitari del dipartimento di emergenza e urgenza che io sappia sono tutti vaccinati, e sono stati i primi. Stiamo intrecciando i dati per verificare chi non vi si è sottoposto e perché, ma non mi risulta che tra medici e infermieri qualcuno abbia rifiutato. Sui 200 circa che ancora non si sono vaccinati c’è chi non ha potuto perché ha avuto il Covid, chi sta in quarantena e anche diversi amministrativi. Qualsiasi decisione, comunque, viene presa dalla Regione e ancora non sappiamo quali potrebbero essere i provvedimenti nei confronti di chi ha rifiutato, se mai ci fosse, il vaccino".

Rimanendo ancora in tema, giovedì pomeriggio attimi di tensione si sono vissuti nel palazzetto dello sport di Monticelli, dove erano in corso le somministrazioni, a causa di un’attesa troppo lunga riservata agli utenti. "Una settantina di persone in più, prenotate, si sono aggiunte a quelle che erano già previste nell’ultima fascia oraria – spiega il direttore dell’Area vasta 5, Cesare Milani –. Stiamo cercando di velocizzare le vaccinazioni e non è stato ben calibrato il numero. Meglio, comunque, effettuare più somministrazioni, piuttosto che non poterle fare". Infine, per quanto riguarda i contagi nella provincia, ad Acquasanta, sembra essersi sviluppato nuovamente un focolaio. Tre le frazioni che a catena sono state interessate da un numero abbastanza alto, rispetto agli abitanti, di positivi. Ieri i casi accertati nel comune di Acquasanta erano 29 e 39 le persone in quarantena.

Lorenza Cappelli