REDAZIONE ASCOLI

"Piazza Montebello, si perde la memoria storica"

Sul progetto di riqualificazione di piazza Montebello l’ex assessore Gianluigi Pepa del comitato ’Rigenera Sbt’ solleva diverse perplessità. In particolare...

Sul progetto di riqualificazione di piazza Montebello l’ex assessore Gianluigi Pepa del comitato ’Rigenera Sbt’ solleva diverse perplessità. In particolare...

Sul progetto di riqualificazione di piazza Montebello l’ex assessore Gianluigi Pepa del comitato ’Rigenera Sbt’ solleva diverse perplessità. In particolare...

Sul progetto di riqualificazione di piazza Montebello l’ex assessore Gianluigi Pepa del comitato ’Rigenera Sbt’ solleva diverse perplessità. In particolare egli teme che possa diventare l’ennesimo "non luogo", ovvero uno spazio pubblico che, pur essendo fisicamente presente, manca di una connessione autentica con la storia e l’identità del centro storico. "Piazza Montebello – afferma Pepa – è stata per decenni un luogo di vita, di commercio e di socializzazione, legato alla tradizione e alla cultura locale, e la sua trasformazione rischia di cancellare elementi significativi che ne hanno costituito l’anima".

Pepa teme la definitiva "perdita della memoria storica: Piazza della Verdura ha un’importanza storica per San Benedetto, essendo stata un tempo un mercato vivace, un luogo simbolo dell’identità locale legato alla tradizione contadina e al commercio di prodotti freschi. La sua trasformazione in un ’non luogo’, privo di riferimenti alla sua storia, potrebbe cancellare quel legame con il passato che rendeva il posto speciale". Il rischio, per l’ex assessore, è che la piazza diventi uno spazio anonimo, senza anima e senza un richiamo alla sua funzione storica.

"Quando si affrontano interventi di riqualificazione in spazi con una forte identità – afferma – è fondamentale che il progetto non si limiti a una mera ’modernizzazione’ estetica, ma che rispetti e valorizzi il contesto storico e culturale. Se il nuovo progetto non tiene conto delle peculiarità del luogo, rischia di snaturare il tessuto urbano circostante, creando uno spazio che non si integra con la città né con la sua comunità".

Per l’ex assessore la Piazza della Verdura "rappresentava un importante punto di riferimento per la comunità locale, e qualsiasi intervento dovrebbe fare in modo di mantenere intatta la sua funzione di aggregazione e il suo valore simbolico. L’introduzione di materiali e strutture che non richiamano la tradizione o che non si integrano con il contesto urbano rischia di creare una frattura con l’identità storica della zona".

Pepa parla del vuoto urbano creato dallo smantellamento dalla piazza della Verdura come di una potenziale opportunità. "Ma se vogliamo considerarla tale non possiamo non considerare il verde che è l’elemento centrale per la vivibilità urbana, oltre le panchine ed i lampioni. Ancora più stonata è l’idea che dei teli di plastica - in tessuto Soltec - possano ricordare le vecchie paranze della marineria di San Benedetto. Inoltre, non può considerarsi un recupero della cultura marinara l’inserimento di quattro padiglioni con pali in legno, che di certo non ricordano gli alberi delle imbarcazioni".