Ascoli, rinforzi al Pronto soccorso. Ma niente medici specializzati

In quattro per un anno tra Ascoli e San Benedetto

OSPEDALE ll pronto soccorso del Mazzoni

OSPEDALE ll pronto soccorso del Mazzoni

Ascoli, 21 giugno 2018 - Arrivano rinforzi per i due Pronto soccorso del Piceno: per quello dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli, senza un primario da fine maggio e sotto organico, e per quello dell’ospedale ‘Madonna del Soccorso’ di San Benedetto, alle prese con il fisiologico aumento degli accessi durante l’estate. La direzione dell’Area vasta 5, dopo una ‘disperata’ ricerca, senza esiti positivi, di medici specializzati in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, ha conferito quattro incarichi a laureati in medicina e chirurgia. Ai candidati che, rispondendo all’avviso pubblico emesso i primi di maggio, si sono guadagnati i primi quattro posti della graduatoria, sia per i titoli prodotti, sia in seguito al buon esito del colloquio sostenuto dinanzi ad una commissione.

Gli incarichi avranno la durata di un anno e saranno a supporto degli ambulatori dei Pronto soccorso dove afferiscono i codici minori, bianchi e verdi, e per il potenziamento dei turni di servizio diurni, notturni, festivi e prefestivi. Un rinforzo necessario se si pensa al numero medio degli accessi giornalieri (circa un’ottantina) nelle due strutture, soprattutto se rapportati all’organico attuale, decisamente inferiore alle reali necessità. Inoltre, al Pronto soccorso del nosocomio ascolano, il 31 maggio scorso è andato via dopo quarant’anni di servizio, per il raggiungimento dell’età pensionabile, lo storico primario Massimo Loria.

Al suo posto, in questo momento, in qualità di responsabile, c’è colui che era il vice, Gianfilippo Renzi, in attesa dell’espletamento di quanto previsto quando va via un primario: ovvero della nomina di un facente funzioni fino all’arrivo di un nuovo direttore. Per la ricerca di quest’ultima figura il concorso è stato già indetto ed è in corso. Tornando ai quattro nuovi incarichi di natura libero-professionale, la motivazione che ha spinto la direzione dell’Area vasta 5 ad assumere personale senza la specializzazione in medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, ma ovviamente qualificato, è stata dettata, come detto, dall’impossibilità di reclutare medici preposti al servizio in questione. I diversi avvisi emessi dall’esito infruttuoso, la mancanza di graduatorie valide nelle altre Aree vaste e negli altri Enti del Servizio sanitario regionale e la necessità impellente di assicurare le attività dell’emergenza/urgenza in un settore così critico, anche in previsione dell’incremento degli accessi al Pronto Soccorso nel periodo estivo, sono stati alla base di questa decisione.