
Rebus Ascoli Dove vuole arrivare Pulcinelli?
Emersa in maniera lampante la trattativa portata avanti sottotraccia, e all’oscuro del sindaco, da Massimo Pulcinelli e dagli attuali vertici societari per favorire il passaggio delle quote nei confronti di un determinato gruppo, di cui non si conoscono né la provenienza né la consistenza economica, la cessione dell’Ascoli ora rischia di diventare seriamente un rebus. E se il futuro del Picchio sembrava messo in sicurezza dopo l’intervento economico degli imprenditori locali che avevano permesso di ottemperare all’iscrizione al campionato, ora l’avvenire invece è tornato a partorire tanti dubbi. Domani, intanto, il fondo con cui il sindaco Marco Fioravanti sta lavorando da settimane, con il supporto dell’ex assessore Nico Stallone e di concerto con i rappresentanti della tifoseria, presenterà una proposta ufficiale per provare a rilevare il club di corso Vittorio. E qui bisognerà capire se a rafforzare la proposta ci sarà anche il gruppo Metalcoat che mercoledì vedrà il ritorno in città dell’ad e presidente Matteo Trombetta Cappellani. Tutto ciò potrebbe costituire un passo importante che consentirebbe di capire quali sono le reali intenzioni di Pulcinelli.
Quest’ultimo proprio qualche settimana fa aveva espressamente dichiarato di voler chiudere qui la sua avventura calcistica bianconera, arrivando ad assicurare che avrebbe provveduto a favorire la vendita delle proprie azioni detenute all’interno della società. Ma poi, come il patron ci ha spesso abituato in questi anni con affermazioni poi smentite dai fatti, tra il suo dire e il relativo fare ci passa il mare. Tutte le recenti azioni poste in essere infatti non sembrerebbero rispondere al comune modo d’agire di chi si prepara a lasciare. Soprattutto nell’avere la certezza che certe scelte operate poi possano raccogliere il benestare degli eventuali nuovi proprietari. A meno che non ci sia già tra le parti un dialogo ben sviluppato da tempo che riguardi alcuni precisi discorsi: dalla scelta del nuovo direttore sportivo Emanuele Righi alla cessione dei pezzi migliori in organico, passando per l’individuazione del nuovo tecnico. Tutto pare rientrare in un determinato schema poi completato da una vendita i cui contorni sono tutti da chiarire. La stessa sulla quale stanno lavorando il direttore generale Domenico Verdone e il dirigente Massimo De Santis con il supporto del broker Alessio Magnone della Mergers Corp M&A International.
Negli ultimi giorni proprio l’intermediario che sta favorendo il closing aveva raggiunto telefonicamente la nostra redazione confermando che la situazione economica dell’Ascoli continua ad essere drammatica con 10,5 milioni di euro di debiti e quasi altri 3 milioni da sborsare a breve per coprire il pagamento degli stipendi del bimestre maggio-giugno nonché di qtanto dovuto a Inps e Irpef. Lo stesso Magnone ha infine ammesso di aver avuto delle sensazioni positive sulla possibilità di raggiungere il buon esito del tutto entro la metà di luglio. Nel frattempo la piazza si prepara ad insorgere di nuovo.
Massimiliano Mariotti