
Samp-Ascoli, una partita speciale. Nicolini: "Il mio cuore diviso a metà"
Lunedì sarà allo stadio ‘Luigi Ferraris’ nel quartiere Marassi di Genova e come sempre quando si affrontano Sampdoria e Ascoli, il suo cuore sarà diviso a metà. Enrico Nicolini è nato e vive a Genova, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Sampdoria e ha poi esordito in maglia blucerchiata in Serie A nella stagione 1973-74 a soli 18 anni. Nella stagione 1981-82 è approdato all’Ascoli voluto dal Presidentissimo Costantino Rozzi, dove è rimasto altri quattro anni totalizzando 114 presenze e 10 gol tra cui quello dello storico contro il Cagliari che valse la permanenza dei bianconeri in massima Serie. Con l’Ascoli ha ricoperto tutti i ruoli: calciatore, capitano, poi allenatore e infine dirigente.
Mister Nicolini, che gara si aspetta lunedì?
"Il mio cuore è diviso perché sono legato ad entrambe. Ad Ascoli ho vissuto momenti indimenticabili, esaltanti sia dal punto di vista professionistico che umano. Ad Ascoli è nata mia figlia Jessica e ho tanti amici che mi vogliono bene. Sarà una gara complicata per entrambe perché la Sampdoria non sa fare tanti discorsi. Gioca a viso aperto e questo è stato un po’ il limite perché ha subito tanti gol ed è la terza peggior difesa del campionato. La vittoria con il Feralpi ha ridato ossigeno e già si torna a parlare di playoff. E’ una squadra strana con pochissima continuità e che ha avuto anche tanti infortuni; più di mille giorni di assenze complessive di giocatori. E questo ne ha penalizzato rendimento. L’Ascoli paradossalmente gioca meglio fuori casa quando non deve fare la partita mentre la Sampdoria ha il record negativo di sette sconfitte in casa. Alla fine è una partita che la Samp può anche pareggiare e che l’Ascoli non può assolutamente perdere. Direi che si gioca di più l’Ascoli".
Non le chiedo per chi farà il tifo ma è certo che chi perde questa sfida finisce nei guai?
"Sono le classiche partite in cui alla fine piangi da un occhio solo. Sono punti pesanti per entrambe e la vivrò tra mille emozioni".
Se lo aspettava un cammino così difficile per queste due squadre?
"Speravo che entrambe potessero fare meglio. L’Ascoli al netto degli infortuni, come organico non merita quella posizione in classifica e se fosse partito nel modo giusto avrebbe potuto fare un altro campionato. Ha il giusto mix di giocatori esperti e giovani. Purtroppo non ha saputo sfruttare le partite in casa. Il Del Duca è sempre stato un fortino e le nostre salvezze sono sempre nate con i risultati tra le mura amiche. L’anno della sfida con il Cagliari su 27 punti ne abbiamo fatti 23 in casa. Eravamo micidiali e quando sapemmo che ci giocavamo tutto in casa, capimmo che l’avremmo vinta". L’Ascoli sarà privo di Viviano e Di Tacchio squalificati ma anche del suo attaccante Pedro Mendes: assenze pesanti?
"Assenze pesanti nell’asse centrale con gente di esperienza che di certo si sentiranno, ma mister Castori sono convinto che troverà le contromosse giuste".
Valerio Rosa