Sanità, niente accordo in consiglio Tutto rimandato a un altro incontro

Da un lato il centrosinistra sulla medicina territoriale, dall’altro le correnti di destra sul nuovo ospedale

Migration

Nessun accordo in consiglio comunale sulla questione sanità. Il centrosinistra chiede le strutture di comunità, le destre premono per la realizzazione del nuovo ospedale di primo livello. In commissione consiliare, riunitasi ieri pomeriggio, i membri dell’emiciclo prendono tempo e decidono di proseguire i lavori in un gruppo di lavoro ad hoc, che avrà lo scopo di produrre una mozione unitaria. Nel frattempo, però, i consiglieri rimangono trincerati nelle proprie posizioni. Da un lato il centrosinistra, con Pd, Articolo Uno, Nos, Rivoluzione Civica e una metà di San Benedetto Viva, che chiede il potenziamento della medicina territoriale. Dall’altro lato le correnti di destra interne alla stessa maggioranza, e la minoranza che fa riferimento all’ex sindaco Pasqualino Piunti, che invece puntano tutto sull’ospedale nuovo e attendono i referenti regionali al consiglio comunale aperto del 12 maggio. "A San Benedetto non è stato destinato un finanziamento per la progettazione di un ospedale di primo livello – afferma Aurora Bottiglieri – ma solo 400mila euro per la pre-fattibilità. Non ci sono gli 80 milioni tanto annunciati. Per uno studio di progettazione serve almeno il 10% dello stanziamento, ovvero 8 milioni. Alla nostra città spetta più di una casa di comunità, perché per legge deve essercene una ogni 50mila abitanti. La provincia di Ascoli è quella che ha avuto in assoluto meno finanziamenti e quindi chiediamo quantomeno un’equiparazione con le altre Aree Vaste. In una casa di comunità verrebbero impiegati medici di base, un infermiere di comunità ogni 3mila abitanti, pediatri, guardia medica continua, servizi sociali, punto prelievi e quant’altro".

A San Benedetto, una casa di comunità verrebbe realizzata nel lotto di fronte all’Itc, in regime di permuta con il distretto di via Romagna. "Qui si vorrebbe accusare la giunta Acquaroli di aver depauperato la sanità picena – attacca il capogruppo di San Benedetto Viva – La proposta di Ceriscioli invece fu quella dell’ospedale unico di Pagliare. La legge ci riconosce un ospedale di primo livello e la regione ha finanziato uno studio di fattibilità, questo è l’unico dato di fatto". A rimbrottare De Vecchis è il compagno di lista Umberto Pasquali: "Siamo di fronte ad un problema politico – dice il socialista – siamo degli incapaci ad ottenere quello che ci spetta, e in base all’ultimo piano di edilizia sanitaria la nostra provincia conta meno di zero. Sono solo chiacchiere". Tutto rimandato ad un prossimo incontro. Ma per accordarsi la strada è tutta in salita.

Giuseppe Di Marco