Scopriamo le ’signore’ dei tredici castelli

Protagoniste del corteo storico, oggi ne presentiamo quattro:. Gaia Traini, Chiara Brandimarti, . Adelaide Bolli e Sara Frastalli

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Non soltanto le dame. Le protagoniste del corteo storico del prossimo 9 luglio, infatti, saranno anche le castellane. C’è grande attesa, infatti, anche per veder sfilare le ‘signore’ scelte dai tredici castelli per l’edizione in notturna della Quintana. L’occasione è quella giusta, dunque, per cominciarne a scoprire alcune. A partire da Gaia Traini, che rappresenterà la bellezza del castello di Patrignone. "Ho già fatto la Quintana più volte, in passato, seppur ricoprendo altri ruoli – racconta Gaia, insegnante, che compirà 29 anni ad agosto -. Sono molto emozionata, anche perché sono patrignonese doc e per me sarà un vero onore poter indossare questo abito per il mio paese e spero di fare una bella figura". Il castello di Ripaberdarda, invece, punterà sul contagioso sorriso di Sara Frastalli. Studentessa del quarto anno di chimica e tecnologie farmaceutiche, all’università di Urbino, ha 23 anni ed un passato da sbandieratrice. "Ho vissuto la magia della Quintana sin da quando ero piccolina – spiega la castellana -. Ora, finalmente, potrò ricoprire quel ruolo che tutte le donne del paese sognano. Ringrazio chi mi ha scelta e non vedo l’ora che arrivi la sera del corteo storico". La 27enne Chiara Brandimarti, poi, sarà la castellana di Acquasanta. "Anche io ho già partecipato, in passato, alla Quintana di Ascoli – ammette Chiara, che da qualche tempo è insegnante addirittura a Cortina -. Sono molto emozionata e, per il momento, cerco ancora di non pensarci a questo grande appuntamento. Cercherò di rappresentare il mio territorio nel miglior modo possibile". Il castello di Roccafluvione, infine, ha scelto Adelaide Bolli. "Corono un sogno che avevo sin da ragazzina – racconta la 53enne, mamma a tempo pieno e, in passato, clown al reparto di pediatria del Mazzoni -. Colgo questa opportunità anche per stringere in un abbraccio ideale tutti i bambini, ormai giovani uomini e donne, che negli anni ho incontrato in ospedale quando ero per loro la ‘dottoressa Trilli’. Partecipare alla Quintana sarà un’emozione unica, non vedo l’ora di viverla". Matteo Porfiri