Se i videogame diventano occasione di imparare Da distrazione a strumento per provare empatia

Dalle scienze alla storia, questo mezzo così criticato può avere funzione pedagogica

Giocare è il nostro modo di imparare, quello che usiamo nei primi anni di vita, con cui impariamo cose difficili come parlare o camminare. Con l’inizio dei cicli scolastici, il gioco però diventa un’attività "del tempo libero". Tra tutti i giochi, quelli con la reputazione peggiore sono sicuramente i videogiochi. Eppure da molti anni, studiosi di tutto il mondo stanno analizzando le potenzialità di questi media che possono stimolare l’apprendimento di nozioni come storia, biologia, scienze e molto altro, e suscitare emozioni reali come empatia o pietà in grado di avere un impatto sulla vita reale. L’ingresso dei videogame nella didattica è meno recente di quanto si possa immaginare e in molti casi, a livello internazionale, è già diventata una prassi consolidata. Proviamo a considerare alcuni aspetti pedagogici del videogioco e il loro ruolo della scuola digitale, con l’obiettivo di spostare il centro dell’attenzione da un passatempo, spesso considerato pericoloso, imputato di portare distrazione, ad un’attività che sostiene e promuove l’apprendimento. In una ricerca della University of Denver Business School 5 sono le ragioni per cui i videogame rendono l’apprendimento più efficace e significativo: promuovono la motivazione, dando riconoscimenti e premi in tempo reale, attraverso il divertimento; danno la possibilità di creare scenari coinvolgenti, che più simulano la realtà più sono efficaci in termini di apprendimento significativo; si basano su scopi educativi che possono essere personalizzati e modulati, previa chiara e corretta analisi dei bisogni degli apprendenti; consentono una migliore e più efficace valutazione e autovalutazione.