Morto dopo lo shock anafilattico, l’ultimo saluto al 59enne

Fatale la puntura di un animale. Amici e parenti increduli

Bruno Filiaggi aveva 59 anni

Bruno Filiaggi aveva 59 anni

Ascoli, 18 aprile 2018 - Un paese ancora incredulo darà oggi l’addio a Bruno Filiaggi, lo sfortunato 59enne deceduto in seguito a uno shock anafilattico provocato dalla puntura di un animale. Tutta Venarotta si stringerà attorno ai parenti più stretti e agli amici. I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Ieri pomeriggio è stata eseguita l’autopsia disposta dallo stesso ospedale ‘Mazzoni’, dove l’uomo era ricoverato in gravi condizioni da sabato pomeriggio. Per conoscere i risultati dell’esame bisognerà probabilmente attendere qualche giorno. L’accertamento dovrà fare chiarezza sulle cause che hanno innescato lo schock anafilattico che si è poi rivelato fatale. Inoltre, si proverà a risalire all’animale che ha punto in un braccio il povero Filiaggi. Inizialmente si era pensato a una vipera, ma sulla pelle dell’uomo non sono stati trovati segni compatibili con il morso di un serpente. E’ più probabile, dunque, che si sia trattato di un insetto. Al di là di questo, però, difficilmente è stato il veleno a provocare il decesso. In casi del genere, infatti, il problema principale è determinato da eventuali allergie o comunque da predisposizioni soggettive. E anche su questo l’autopsia è chiamata a fare luce. Familiari e amici del 59enne non sanno darsi pace - come è più che comprensibile - di fronte a una morte tanto assurda. Filiaggi sabato pomeriggio stava tranquillamente raccogliendo degli asparagi in aperta campagna, nella zona di Porchiano. Intorno alle 16 è stato punto al braccio da qualcosa e ha iniziato fin da subito ad accusare dei mancamenti. E’ stato lui stesso a chiamare i soccorsi digitando sul telefonino il numero del 118, dicendo agli operatori di essere stato punto da qualcosa e di sentirsi male.

Poi, le comunicazioni si sono interrotte. Per cercare di individuare meglio la zona in cui Filiaggi si trovava, dalla centrale operativa hanno richiamato più volte il 59enne, senza ottenere risposta. Di fronte all’impossibilità di comunicare con il paziente, gli operatori hanno allertato anche i vigili del fuoco per le eventuali ricerche. Nel frattempo, però, il figlio di Filiaggi è riuscito a rintracciare il padre e a caricarlo in macchina. Poi la corsa verso l’ospedale, dove l’uomo è giunto in codice rosso e in uno stato di asfissia già avanzato.

Il 59enne è stato quindi trasferito nel reparto di Rianimazione, dove è stato sottoposto ai vari trattamenti del caso, in particolare per le vie respiratorie. Il paziente, però, non ha risposto ad alcun tipo di trattamento. I sistemi immunitari hanno iniziato a cedere in maniera irreversibile. La situazione è poi peggiorata durante la notte tra domenica e lunedì e all’alba il cuore di Filiaggi ha cessato di battere. Il 59enne lavorava come imbianchino in un’azienda locale specializzata nelle verniciature industriali. Lascia la moglie Paola e i figli Luigi e Valeria.

Per il rito funebre di oggi, i parenti hanno chiesto di non comprare fiori ma di devolvere le somme in opere di beneficenza.