Torquati: "Serve il prezzo minimo e invesitre su reti all’avanguardia"

Riduzione del peso delle reti e introduzione di una soglia minima di prezzo per il pescato giornaliero: è su queste basi che Nazzareno Torquati, ex assessore comunale, propone di rilanciare l’attività di pesca in riviera. Un’attività oberata dall’esorbitante rincaro del carburante e dalla ‘deregulation’ nella fase di vendita. "Per decenni – dice Torquati - si sono finanziati ammodernamenti dei pescherecci con sostituzioni di motori sempre più potenti, una soluzione che va nella direzione opposta rispetto al decremento della risorsa ittica. Più potenza equivale a più consumo, considerando il fatto che un peschereccio a strascico è configurabile ad un rimorchiatore che traina una rete. Ora, con la speranza che il mercato petrolifero torni alla normalità si dovrebbero attuare delle iniziative di risparmio energetico, come per esempio diminuire drasticamente il peso delle componenti della rete, con l’utilizzo di fibre di nuova generazione come il Kevlar: questo ha una grande resistenza meccanica alla trazione". Torquati suggerisce anche l’introduzione di sensori digitali per il monitoraggio istantaneo del consumo di combustibile. Già applicando queste iniziative, per Torquati, si potrebbe arrivare ad un risparmio del 30%. Infine, l’idea è quella di conferire al pescato un valore minimo di vendita per specie, in modo da generare un’asta ‘a salire’. "C’è da sperare che il Pnrr preveda un congruo capitolo di spesa – conclude l’ex assessore - così da poter attuare progetti e programmi per dare serenità al mondo della nostra economia".