Trenta volontari in azione con la Croce Rossa

Lavoro di pubblica utilità svolto da persone con precedenti penali come la guida in stato di ebbrezza

Nel 2021 hanno svolto con la Croce rossa di Ascoli un’attività non retribuita di utilità collettiva 25 persone per un totale di 2.852 ore. Nel 2022 (fino ad ora) 30 persone per un totale di 2.880 ore. Questi i numeri del lavoro di pubblica utilità svolto da cittadini in esecuzione penale (ad esempio per guida in stato di ebbrezza o per aver commesso piccoli furti) con il comitato ascolano della Cri. Quest’ultimo, infatti, da diversi anni ha sottoscritto la convenzione con il tribunale territoriale di riferimento per lo svolgimento delle attività denominate Lpu, acronimo di lavoro di pubblica utilità, ai fini della messa alla prova. "La nostra attività rientra in una convezione più ampia sottoscritta dalla Croce rossa italiana con il Ministero della giustizia – dice la presidente Cristiana Biancucci – che ha lo scopo di predisporre gli interventi diretti con prestazioni di lavoro di pubblica utilità. In quest’ottica Lpu consistente nella prestazione di un’attività lavorativa svolta a beneficio della nostra comunità di Croce rossa e rappresenta uno strumento vincente che offre agli utenti trasgressori la concreta possibilità di responsabilizzarsi e risocializzarsi, e reinserirsi con dignità nel tessuto sociale. I numeri – continua la Biancucci – dimostrano l’incidenza, oltre la capillarità di questa attività nell’ambito degli interventi di inclusione sociale della Croce rossa di Ascoli. Con riferimento alla condizione lavorativa, più della metà delle persone avviate in percorsi di lavoro di pubblica utilità risulta essere un lavoratore dipendente, solo una piccola percentuale un lavoratore autonomo, mentre risulta essere disoccupato un numero ridotto. La Cri di Ascoli ha messo in atto da anni la possibilità di svolgere il lavoro di pubblica utilità nella propria associazione".