Tribunale a rischio sfratto, oggi decide il giudice: la trattativa resta in alto mare

Il Ministero della Giustizia ha disdetto il contratto d’affitto ritenendo eccessivi gli 800mila euro di spesa annua. Anche sulla vendita le parti sono distanti

Approda questa mattina davanti al giudice del tribunale di Ascoli Paola Mariani l’ipotesi di sfratto che riguarda proprio lo stesso tribunale ospitato nell’imponente palazzo in piazza Orlini, in pieno centro storico ascolano a due passi da piazza Arringo e piazza del Popolo. Sull’immobile pende infatti un’istanza di sfratto da eseguirsi entro il 27 dicembre prossimo disposta dalla proprietà, le Assicurazioni Generali, sul quale dovrà pronunciarsi il giudice del tribunale di Ascoli Paola Mariani, chiamata a decidere se convalidare o meno lo sfratto. Difficile che già oggi si possa addivenire ad un pronunciamento del magistrato ascolano, anche perché ci sarebbe una riapertura della trattativa fra Assicurazioni Generali e il Ministero di Giustizia per il futuro dell’immobile ed il suo utilizzo. Va infatti ricordato che la ’crisi’ in corso è nata più o meno un anno fa, a inizio 2022 quando il Ministero della Giustizia ha disdettato il contratto d’affitto ritenendo eccessivi gli 800.000 euro di spesa annua. E’ iniziata una trattativa, piuttosto blanda per la verità, nella quale si è parlato di due ipotesi: un rinnovo del contratto d’affitto ad un prezzo più sostenibile dallo Stato e dall’altra la vendita da parte delle Assicurazioni Generali del palazzo in piazza Orlini al Ministero. Ma in entrambi i casi le parti sono rimaste su posizioni piuttosto distanti. Si parla infatti di un’offerta ministeriale di 6 milioni per l’acquisto dell’immobile che la proprietà valuterebbe invece intorno ai 12 milioni.

Una distanza abissale, ma le trattative sono riprese dopo la fissazione dell’udienza davanti al giudice Mariani che oggi proprio di questo potrebbe prendere atto disponendo un rinvio in attesa di un accordo definitivo che ponga fine alla controversia. Ci sarebbe stata infatti da ambo le parti un’apertura a discutere rivedendo le rispettive posizioni. Anche perché c’è un vincolo su Palazzo di Giustizia che lo rende fruibile solo per attività giudiziaria. Trasformarlo per altro richiederebbe spese enormi, ma prima ancora il complicato cambiamento di destinazione. Dunque un accordo conviene a tutti e lo sollecita, tra gli altri, anche l’Ordine degli Avvocati di Ascoli che ha preso una posizione netta su quanto accade. Gli avvocati ascolani seguono infatti con preoccupazione la faccenda e sono schierati in maniera compatta "per la strenua difesa della propria sede naturale, già esposta alle poco nobili aggressioni di chi risponde solo alle proprie mire speculative".

Peppe Ercoli