Turismo, sanità e cultura a portata di chi non sente

Fermo vara il progetto di città amica delle persone sorde: si parte dall’arte . Nofri: "Vogliamo un territorio più accessibile grazie alla lingua dei segni"

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di Angelica Malvatani

Le mani accarezzano l’aria, rapide e precise, e regalano parole e informazioni preziose. La lingua dei segni è qualcosa di unico, è una barriera che cade. Prende le mosse da qui il progetto pilota ‘Fermo Deaf Friendly city’, città amica delle persone sorde. L’idea è nata quattro anni fa, in seno all’università San Domenico che ha fatto partire il primo corso di laurea in mediazione internazionale della lingua dei segni. Il direttore Carlo Nofri, che è anche presidente dell’Osservatorio nazionale mediazione linguistica, ha cercato il coinvolgimento di tanti soggetti, enti locali e nazionali, operatori turistici, forze dell’ordine, per costruire un sogno che oggi diventa progetto concreto. La presentazione si tiene in un pomeriggio di ottobre, in sala tante persone sorde e le interpreti sono Giulia e Anastasia che studiano al corso di laurea in lingua dei segni. "Il primo passaggio era proprio costruire una università che fosse accessibile anche agli studenti sordi – spiega Nofri – l’allora onorevole Mirella Emiliozzi ci ha molto aiutato col Ministero, oggi siamo già al terzo anno di corso. Il secondo sogno, quello di costruire un territorio veramente accessibile, parte oggi, si andrà avanti fino al 2024 e vuole dire abbattere le barriere, coinvolgendo la comunità civile ed economica, incrementare i turisti sordi, valorizzare le persone sorde come preziosa risorsa per la comunità". L’iniziativa si innesta all’interno del percorso di Fermo città dell’apprendimento Unesco, con la collaborazione dell’università popolare e di tante realtà culturali: "Al centro c’è Fermo ma insieme a tutti i comuni limitrofi, Porto San Giorgio su tutte. Abbiamo pensato a un primo passaggio che prevede corsi di formazione di base nelle lingue dei segni, per operatori del turismo, della sanità, forze dell’ordine e associazioni culturali. E ancora, formeremo persone sorde che saranno accompagnatori turistici, collaboreranno all’accoglienza dei visitatori, siamo profondamente convinti che i diversamente abili possano dare moltissimo alle comunità. Stiamo stringendo un accordo anche per organizzare un punto informazioni all’aeroporto di Ancona, così come sarà presto realtà a Porto San Giorgio, all’area Canossiane, una spiaggia attrezzata per i turisti sordi, dove tutti gli operatori sanno la lingua dei segni", sottolinea ancora Nofri. Previsto anche un software per strutture ricettive, con un programma per la comunicazione visuale per sordi all’anterno delle strutture pilota, oltre ad una app turistica gratuita scaricabile e facilmente utilizzabile. In sala tante autorità, a partire dal vicario del prefetto, Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi, le forze dell’ordine, i sindaci di Fermo e Porto San Giorgio, Confindustria con il presidente Luciani e il presidente dell’Ataf Vecchi, con don Vinicio Albanesi e la stessa Emiliozzi, tutti insieme a costruire una rete che vale un futuro più accessibile, per tutti.