"Un annuncio non basta per trovare personale"

Allarme di Confartigianato sulla ripresa che stenta a tornare a livelli pre Covid: "I tempi per formare i dipendenti sono lunghi"

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Mancano i lavoratori, ma mancano anche posti di lavoro. I dati sull’occupazione attestano una situazione altalenante e ancora distante dal periodo pre-Covid. La pandemia prima e la guerra in Ucraina ora, stanno facendo ristagnare la crescita di posti di lavoro e il mercato occupazionale non sta vivendo una buona fase. Il dato emerge dallo studio condotto da Confartigianato. "La formazione rappresenta il nostro tallone d’Achille, perché i tempi per formare i lavoratori sono lunghi rispetto alle imminenti necessità di ripartenza – spiega il segretario generale di Confartigianato, Giorgio Menichelli –. Inoltre, i sussidi e le casse integrazioni Covid, seppur necessarie, hanno inciso su quest’ultimo dato. La carenza di manodopera, sta portando le aziende a contendersi le eccellenze, addirittura ‘rubandole’ ai competitors. Questa concorrenza così aggressiva è controproducente e danneggia a pioggia le filiere e i singoli progetti aziendali, e quindi la crescita dimensionale". Le imprese artigiane, poi, hanno lo svantaggio di non riuscire ad attirare più i giovani per cui cercano innovazione e forti spinte motivazionali. Quello che più sembra mancare non è tanto il talento, ma piuttosto la giusta attitudine, l’impegno costante e la resistenza. Il mondo intorno a noi sta cambiando e agli imprenditori serve un adattamento darwiniano, unica via che garantisce la sopravvivenza e il successo. Sotto questo punto di vista, i percorsi formativi sono una delle soluzioni praticabili, ma bisognerà costruire le condizioni per avvicinare domanda e offerta nel momento in cui l’offerta, è cambiata. "Non ci sono semplici soluzioni, o non così rapide da mutare il mercato dall’oggi al domani Bisogna essere proattivi, perché per trovare personale non è più sufficiente mettere un annuncio".

Marcello Iezzi