REDAZIONE ASCOLI

"Un attacco diretto al settore, pronti a ricorrere in ogni sede"

A fare il punto c’è l’associazione Canapa Sativa Italia, con 230 soci attivi nel settore della canapa industriale. "Affrontiamo con...

A fare il punto c’è l’associazione Canapa Sativa Italia, con 230 soci attivi nel settore della canapa industriale. "Affrontiamo con...

A fare il punto c’è l’associazione Canapa Sativa Italia, con 230 soci attivi nel settore della canapa industriale. "Affrontiamo con...

A fare il punto c’è l’associazione Canapa Sativa Italia, con 230 soci attivi nel settore della canapa industriale. "Affrontiamo con determinazione le sfide legislative più complesse degli ultimi anni. Con l’articolo18 del Ddl Sicurezza che minaccia l’intero comparto e un codice della strada fortemente restrittivo ribadiamo il nostro impegno nella difesa del settore. Il nuovo codice, che elimina la clausola che richiedeva la dimostrazione di uno stato di alterazione per sanzionare chi guida dopo aver assunto sostanze legali come il Cbd, rischia di colpire ingiustamente i consumatori di Cbd, con test che generano falsi positivi per via di contaminazioni minime di Thc, innocue e prive di effetti psicoattivi. Canapa Sativa Italia sta collaborando con altre associazioni e gruppi di pazienti per promuovere un ricorso contro queste disposizioni e per garantire che i test scientifici possano dimostrare la non alterazione causata dal Cbd. Stiamo lavorando per fare chiarezza e, se necessario, porteremo la questione anche davanti alla Corte Costituzionale" . Quello a cui l’associazione fa riferimento è uno specifico articolo del ‘disegno di legge per la sicurezza’ che equipara la cannabis light alla cannabis stupefacente, ovvero col Thc superiori allo 0,5%, illegali in Italia."Il Ddl che mira a vietare la produzione e il commercio di prodotti derivati dalle infiorescenze di canapa. Sebbene non sia stato ancora ufficialmente rinviato in terza lettura, appare sempre più probabile che il processo legislativo venga posticipato a febbraio 2025. Rappresenta un attacco diretto al nostro settore e ai diritti sanciti dai regolamenti europei - dichiara Mattia Cusani, presidente di Canapa Sativa Italia. Siamo pronti a portare avanti i nostri ricorsi in ogni sede, sia nazionale che europea".

Ottavia Firmani