REDAZIONE ASCOLI

Un comitato per gli alberi: "Un patrimonio cittadino come il travertino e le rue"

In pochi giorni hanno raccolto e consegnato al Comune circa trecento firme per salvare le piante di viale Vellei, viale della Rimembranza e in generale far capire l’importanza del verde in città: "Le piante sono le nostre alleate".

In pochi giorni hanno raccolto e consegnato al Comune circa trecento firme per salvare le piante di viale Vellei, viale della Rimembranza e in generale far capire l’importanza del verde in città: "Le piante sono le nostre alleate".

In pochi giorni hanno raccolto e consegnato al Comune circa trecento firme per salvare le piante di viale Vellei, viale della Rimembranza e in generale far capire l’importanza del verde in città: "Le piante sono le nostre alleate".

Un comitato nato in pochi giorni ma che ha già raccolto quasi trecento firme: si chiama ’Ascoli, salviamo gli alberi e dintorni’, e la spinta dal basso è partita dopo la notizia degli abbattimenti previsti dal Comune di 114 alberi in città. "Dopo una delibera di giunta – spiegano dal comitato – che prevedeva l’abbattimento di 114 piante sui viali della nostra città, abbiamo iniziato a raccogliere le firme, che sono state poi protocollate al Comune". L’indignazione, spiegano ancora "era già alta dopo quanto fatto dall’Arengo, ad esempio in via delle Stelle e sul ponte di Cecco, interventi a dir poco discutibili. Così – raccontano ancora – in soli sette giorni abbiamo raccolto 281 firme, che magari sono già salite mentre parliamo".

Un primo risultato dell’impegno dei cittadini per difendere il verde arriva subito: le piante che il Comune da abbattere passano da 114 a 74 ma anche su queste ultime si sta cercando di capire se esse rappresentino "un pericolo irrimediabile o possano essere in qualche modo salvate".

Del resto, racconta una signora, "io ho 75 anni ma gli ippocastani di viale Vellei sono più vecchi di me. Sono parte della nostra storia, esattamente come le rue e il travertino, e con la stessa attenzione vanno trattati". La promesssa infatti della piantumazione di nuovi alberi non risolve un problema immediato, ovvero quello di resistere alle ondate di calore sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico.

Non a caso sulla pagina Facebook del comitato, c’è un’intervista a Stefano Mancuso, scienziato in prima linea per cercare di far conoscere la macchina meravigliosa che sono gli alberi e la loro capacità di salvarci dagli eventi climatici estremi che noi stessi stiamo causando con l’uso dei combustibili fossili. "Ad esempio una pianta – spiega Mancuso – a differenza di uomo, non si sognerebbe mai di rovinare l’habitat in cui vive, ma al contrario, di solito lo lasciano migliorato. Sono macchine capaci di trasformare l’inquinamento in aria pulita, mitigare i danni delle forti piogge, che non scrosciano direttamente al suolo, raffreddare le nostre città sempre più bollenti d’estate". Insomma, gli alberi sono i nostri migliori amici e fette sempre più grandi di cittadinanza se ne stanno rendendo conto. Altro capitolo dolente è quello delle capitozzature, ovvero delle potature fatte male che danneggiano le piante invece di curarle (vedi pezzo in basso): "Purtroppo i danni sono stati commessi negli ultimi decenni con capitozzature scellerate che hanno compromesso la vitalità degli alberi". Ma il più grande potere della natura è quello di rigenerare se stessa, e non è tardi per darle una mano: "Il comitato non vuole opporsi a priori – spiegano ancora alcuni membri – ma si propone come interlocutore propositivo e collaborativo con il Comune. La tutela del patrimonio arboreo – concludono – richiede un approccio condiviso, perché non ha colore politico". Così, in merito al Piano Verde, il comitato chiede di "essere coinvolto per contribuire a realizzare questo obiettivo".

Eleonora Grossi