Vito Silenzi, chi era il cacciatore ucciso da un proiettile vagante ad Ascoli

Croce di Casale, l’anziano stava partecipando con altri venti persone a una battuta al cinghiale quando è stato colpito al torace

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Ascoli, 20 dicembre 2022 - Una pallottola vagante ha ucciso domenica sera Vito Silenzi , un 88enne di Fermo. E’ accaduto a Croce di Casale, in territorio di Comunanza dove l’anziano stava partecipando ad una battuta di caccia al cinghiale: in tutto 22 persone, tra cui il figlio. Faceva parte di squadre selezionate per la caccia al cinghiale.

La vittima è stata raggiunta al torace da una cartuccia sparata con tutta probabilità da uno dei fucili degli altri cacciatori. Qualcuno che non si è reso conto di sparare contro una persona e non un cinghiale. Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto allertati dai compagni di caccia della vittima, per il cacciatore fermano non c’era più nulla da fare.

A Croce di Casale sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Comunanza, supportati dai colleghi di Ascoli che hanno identificato i partecipanti e sequestrato i fucili. Per risalire all’arma che ha sparato il colpo mortale sarà decisiva la perizia balistica. La Procura di Ascoli ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. Un accertamento molto importante per appurare l’esatta causa del decesso e recuperare la cartuccia per poter procedere alla perizia.

La caccia al cinghiale: regole

La caccia al cinghiale nella Regione Marche è consentita nelle aree vocate in forma collettiva (braccata e girata) e nelle aree non vocate in forma individuale o occasionale (ad esclusione della caccia di selezione), nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica. Nelle province di Ascoli e Fermo è iniziata il 16 ottobre e si concluderà il 15 gennaio. La caccia di selezione al cinghiale, invece, si potrà svolgere fino al 14 marzo 2023 per tutte le classi.

I cacciatori che praticano la caccia di selezione di ungulati devono essere dotati di apposito tesserino. Il prelievo del cinghiale in forma selettiva deve avvenire, sia con il sistema della cerca che dell’aspetto, da fermo su animale fermo ed il raggiungimento del punto di sparo deve avvenire con arma scarica. Il caposquadra organizza e dirige la squadra ed assume la responsabilità della corretta esecuzione della braccata.

I partecipanti alla caccia in forma collettiva devono indossare almeno la casacca o un gilet e il cappello di colore arancione ad alta visibilità; è compito del caposquadra accertarsi del loro utilizzo. L’inizio e la fine dell’attività di prelievo in forma collettiva deve essere segnalata da avviso acustico. Le squadre in braccata sono tenute ad informare prima dell’inizio dell’azione di caccia chiunque si trovi nell’area di svolgimento della cacciata dei possibili rischi per l’incolumità derivanti dall’esercizio dell’azione di caccia.