Appello della Cna Picena al Governo: "Via il limite del 33% del calo di fatturato"

L'associazione di categoria sul decreto 'Sostegni': "Così verrà aiutata solo un'impresa su quattro"

Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli

Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli

Ascoli, 20 marzo 2021 - Il decreto Sostegni varato dal Consiglio dei ministri prevede interventi per 32 miliardi di euro; di questi, ben 11 miliardi sono destinati ai contributi a fondo perduto per le imprese, partite Iva e professionisti, che servono a ristorare una platea di circa 5,5 milioni di attività colpite dalle chiusure e dagli effetti della pandemia. I pagamenti inizieranno l’8 aprile. Per la Cna Picena è "sicuramente utile il superamento dei codici Ateco per i ristori da perdita di fatturato. Complessivamente - si legge in una nota dell'associazione di categoria - le risorse assegnate dal decreto Sostegni per le imprese sono ancora insufficienti: anche considerando le tranches di contributi a fondo perduto arrivati lo scorso anno, si copre meno del 7% del fatturato perso dalle attività economiche nel solo 2020".

A beneficiare degli aiuti saranno le aziende fino a 10 milioni di fatturato (prima il tetto era di 5 milioni) che hanno subito perdite di ricavi per oltre il 30% nel 2020. L’indennizzo (che non potrà superare i 150mila euro) sarà parametrato sulla media della perdita mensile registrata nel raffronto tra 2020 e 2019, moltiplicata per due. Le simulazioni effettuate dal Centro studi della Cna nazionale sulle contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni, evidenziano che nel 2020 l’81,2% di loro ha registrato diminuzioni del giro d’affari ma solo un'impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 33% rispetto all’anno precedente.

"Oltre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da un terzo, sarebbe quindi escluso dai nuovi indennizzi". La Cna invita quindi "il Governo a cancellare il 33% sostituendolo con un meccanismo a scalare, che riduca progressivamente il beneficio. È necessario ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia".