Viva la bici, ma pedalando in sicurezza

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 20 febbraio 2019 - Suggerirei ai ciclisti, prima di inforcare le bici, di rileggere il Codice stradale. L’art. 182 prevede che, fuori dai centri abitati, si proceda su un’unica fila, salvo che uno sia minore di 10 anni e si affianchi sulla destra di un altro. Quando sono in gruppo si sentono i padroni della strada e pedalano appaiati anche in montagna. Basta qualche multa salata per rinfrescare la memoria. Wilmer Fornaciari, Casina /RE)

 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Lei ha ragione, il codice è molto chiaro e recita: i ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su un’ unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.  I controlli, in effetti, non sono granchè e forse bisognerebbe intensificarli. Tuttavia il ciclismo amatoriale è una grande risorsa che bisogna incentivare. Per leggerezza o per ignoranza delle norme troppo spesso i gruppi di ciclisti improvvisano andature imprudenti . Sarebbe opportuno istruire chi va per strada, ma mancano i canali giusti. Un patentino? Corsi di formazione? Vie difficili da percorrere. Cominciamo con un appello al buonsenso rivolto al popolo del pedale di ogni estrazione. Viaggiare in modo corretto garantisce la propria sicurezza e quella altrui. La bici è uno splendido mezzo che consente di fare sport, occupare il tempo libero, vivere la natura. Viva la bici, ma rispettiamo anche il codice della strada. 

beppe.boni@ilcarlino.net

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