Pene severe a chi maltratta animali

La lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 14 marzo 2019 - Giorni fa in provincia di Avellino un cagnolino randagio che da anni viveva libero in paese dove tutti gli volevano bene è stato ucciso e il suo corpo impiccato ad un albero. E’ il secondo episodio del genere accaduto recentemente. A Fontanellato di Parma un pensionato ha ucciso a fucilate due esemplari di cane lupo cecoslovacco solo perchè li ha visti aggirarsi nel proprio podere. Episodi così sono intollerabili.

Giustino Balboni, Sassuolo (Modena)

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

La violenza ingiustificata di certe persone verso gli animali è intollerabile. Soprattutto quando non ci sono motivi giustificati per uccidere un cane. E’ comprensibile che se un uomo viene aggredito deve difendersi ma sono casi rari. Educare anche i giovani al rispetto degli animali è fondamentale ma a cominciare dalla scuola è un aspetto poco diffuso in Italia. Sono state depositate recentemente diverse proposte di legge di inasprimento delle pene per coloro che vengono processati e condannati. Una buona idea che speriamo trovi una sponda trasversale in Parlamento. La Tav divide ma il rispetto verso gli animali può unire. Purtroppo i maltrattamenti non si evidenziano solo da parte di coloro che uccidono ma anche da parte di chi possiede animali e li mantiene in condizioni igieniche sanitarie disastrose. Anche qui una maggiore severità giudiziaria strapperebbe applausi bipartisan. Possedere un animale, cane gatto o altro, non è obbligatorio. E’ una scelta che implica sacrifici. Quindi non è per tutti.

beppe.boni@ilcarlino.net

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