La strada scivolosa di Lorella e Rosy

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 6 aprile 2019 - Pur riconoscendo l’umanità di una certa particolarità sessuale, mi spaventa l’aumento di questa appartenenza e, ancora più, che un ministro della Difesa inneggi al matrimonio tra due ‘marinaie’. Era meglio il silenzio. Ma ci si rende conto che stiamo andando verso la negazione della procreazione? E’ implicito che queste persone non avranno mai una famiglia vera e dei figli se non ricorrendo a maternità surrogata. Laura Maccaferri, Bologna

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Ognuno deve essere libero di seguire i propri orientamenti sessuali e per questo non deve subire discriminazioni. L’Italia è un paese libero. Nessun dubbio. Siamo nel campo delle opinioni, ma forse un matrimonio più sobrio, quindi uguale a quello di tutti gli altri cittadini, sarebbe stato più opportuno.  Lorella Cipro e Rosy Mogavero hanno anche spiegato di sentire l’esigenza di una famiglia: «Vorremmo tanto adottare un bambino, ma in Italia non si può. Ed è vietata anche la fecondazione assistita. In futuro magari penseremo di andare all’estero per farla». E’ il pensiero di tante altre coppie omossessuali. E qui il terreno si fa più scivoloso perchè ci si inoltra in zone che contemplano lo sfruttamento della donna. Inoltre se una pratica è vietata in Italia non è moralmente onesto (ma la scelta è diffusa) aggirare l’ostacolo recandosi all’estero. Detto inoltre da due militari non è un passo felice.

beppe.boni@ilcarlino.net

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